È come una linea sottile, che divide il silenzio dal rumore. Da un lato domina lo stare fermi, concentrati, immobili in contemplazione, dall’altro prevale un vortice multisensoriale che avvolge, trascina, riempie orecchie e narici. Dicotomia totale, ma senza barriere. Sono le due facce di Bangkok, così diverse ma allo stesso tempo così contigue, interdipendenti, necessarie l’una all’altra. A separarle un immaginario strato di carta velina che lascia intravedere l’opposto, offrendo la costante sensazione di poter ribaltare la propria prospettiva: il clacson che diventa gong, il commercio furibondo che diventa una preghiera sussurrata, i pixel degli schermi a led che si trasformano in piccole tessere di mosaici colorati.

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Foto scattata con Redmi Note 13 Pro+ 5G
Decorazioni a Bangkok

Templi sacri e grattacieli, un po’ tradizione e un po’ Blade Runner. Tutto intrecciato, come i noodles nel pad thai, o i cavi della linea telefonica che si annodano in cima ai tralicci e poi scendono morbidi fin quasi ad altezza uomo. Un groviglio di contraddizioni che abbiamo provato ad immortalare insieme a Xiaomi, girovagando per la capitale thailandese con in tasca il nuovo Redmi Note 13 Pro +5G. Volti, architetture, paesaggi: assistiti dal sistema a tre fotocamere - una principale da 200 MP, una ultra-angolare e una macro - ci siamo immersi nella cosiddetta città degli angeli, Krung Thep, abbreviazione del lunghissimo e impronunciabile nome che le fu dato tre secoli fa da Rama I, capostipite della dinastia regnante.



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Foto scattata con Redmi Note 13 Pro+ 5G
Nei giardini del Palazzo Reale di Bangkok

E il nostro viaggio non poteva che cominciare proprio dal Palazzo Reale, un tempo residenza dei monarchi e oggi location solo di alcune cerimonie, vedi l’incoronazione: un coloratissimo complesso di edifici che ospita, tra gli altri, il Wat Phra Kaeo, il tempio dove si trova il Buddha di smeraldo, una statua di appena sessanta centimetri eppure la più venerata del paese. A poche centinaia di metri - a proposito di contrasti - svetta il Wat Pho con il suo gigantesco Buddha sdraiato, una scultura lunga 45 metri fiancheggiata dalle 108 urne della fortuna. C’è chi si concede al rito, chi preferisce un selfie: di sicuro i turisti non mancano, ma con il nostro dispositivo possiamo rimuovere gli estranei dai nostri scatti.

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Foto scattata con Redmi Note 13 Pro+ 5G
Dettaglio del Buddha sdraiato

Merito di alcuni strumenti di editing, facili da usare, basati su algoritmi di intelligenza artificiale. Che possono «togliere», certo, ma anche «aggiungere». Tipo un bellissimo cielo stellato durante una corsa con gli iconici tuk-tuk, le simpatiche motocarrozzette diventate una specie di simbolo della Thailandia. Slalom tra le auto, rombo di motori, musica a palla: arriviamo al ristorante, il Sala Rattanakosin, con in testa un caotico mix di frequenze, ma bastano pochi minuti sul rooftop - con vista sul Wat Arun che si specchia nel Chao Phraya - per ritrovare la serenità. D’altronde un altro inestricabile dualismo è composto dal caos delle strade, trafficate all’inverosimile, e la quiete di tetti e terrazze, vere oasi di tranquillità.

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Foto scattata con Redmi Note 13 Pro+ 5G
Il Wat Arun illuminato

Soprattutto al calar del sole, quando le saracinesche dei negozi si abbassano lasciando la scena a locali vari e carretti di street food. C'è una Bangkok versione giorno, quindi, dove si urla a squarciagola per vendere rane intere e zampe di pollo: siamo passati dal centralissimo Khlong Toei Market, sconsigliato agli stomaci deboli, poi via fuori dalla provincia per due Instagram opportunity con pochi eguali sul pianeta, il Floating Market di Damnoen Saduak (dove ci si muove in barca da un banco all'altro, percorrendo una fitta rete di canali) e il Mae Klong Railway Market (il mercato situato a ridosso di una stazione ferroviaria e attraversato da un binario funzionante, con tanto di treno che passa regolarmente).

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Foto scattata con Redmi Note 13 Pro+ 5G
Il Floating Market

Poi, appunto, c’è una Bangkok versione notte, dove si mangia di tutto, si sperimenta, ci si diverte: dai club con le casse sparate sul marciapiede ai palazzetti che offrono ogni sera incontri di muay thai, fino ai coffee shop (in Thailandia hanno legalizzato la vendita e il consumo di cannabis, ma il dibattito è acceso) e ai centri massaggi (dove con l’antico «nuad phaen borarn», letteralmente «toccare per guarire», ti sgranchiscono schiena, braccia e gambe al prezzo di pochi bath). Immortaliamo le insegne luminose che si sovrappongono l’una all’altra, soffocate piano piano dalla luce dell’alba che risposta i riflettori sui mercati forsennati, sulle chilometriche colonne di auto e sulle decorazioni dei templi.



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Foto scattata con Redmi Note 13 Pro+ 5G
Il Railway Market

Una bizzarra alternanza che si ripete senza soluzione di continuità. Una specie di giostra, che ritrovo scorrendo le foto scattare con il mio Redmi Note 13, a viaggio ormai finito. Nella gallery spunta persino il simbolo del taoismo, filosofia tipicamente cinese ma poi esportata in tutto il sud-est asiatico, e per un attimo «yin» e «yang» mi riportano proprio all’essenza di Bangkok. Dove energie opposte interagiscono fino a bilanciarsi, a completarsi, trovando l’equilibrio. Due facce, un’unica affascinante armonia.