A Parigi soffia ancora un'aria rivoluzionaria e Dior, con Maria Grazia Chiuri, è tra i principali sostenitori dell'onda lunga del femminismo e della celebrazione del '68, anno in cui il movimento giovanile riuscì davvero a cambiare la mentalità della società occidentale. E il patchwork, in questa collezione autunno inverno 2018, continua ad avere un ruolo fondamentale.
La tecnica del patchwork, di moda negli anni 90, nasce in realtà nei secoli scorsi per mano ingegnosa dei pionieri americani che per necessità riciclavano le parti in condizioni migliori dei capi ormai consunti per ripararne altri o per la realizzarne di nuovi, in particolare coperte imbottite.
L'unione, tramite cucitura, di diverse parti di tessuto, ovvero il patchwork, è per Chiuri il collante con cui tenere insieme i valori femministi e di empowerment, oggi per Dior principi fondamentali.
Gli anni 60 della rivoluzione diventano l'estetica principale della moda autunno inverno 2018-2019 di Dior, dove gonne midi e giacche di pelle si mescolano a vestiti eleganti in tulle ricamato iper romantico. La lotta per i valori c'è, ma non ne pregiudica la femminilità.
Non manca poi un accessoriamento stratificato, dove gioielli dorati e bracciali iper decorativi seguono l'opulenza neo hippie del disegno quilt, un patchwork multicolor per pantaloni, vestitini corti e gonne a vita alta che non passeranno certo inosservati.
Tra tante declinazioni patchwork, non mancano gli stivali alti, coloratissimi e caldi dal tacco largo e dalla punta tonda, ideali per intraprendere il cammino di rivoluzione in chiave hippie.
Peace and Love!