La più grande prerogativa del presente, in ogni ambito, riguarda la questione sostenibile. Mentre Elodie (lo diciamo e lo scriviamo, è lei la nuova diva italiana) posa per la causa animal-free di H&M, la moda 2021/2022 appare schierata su diversi fronti: in prima linea – tra passato, presente e futuro, è pronta per scendere in campo come mai prima d’ora. La prima mossa vede protagonista la sovrapproduzione, ovvero la più grande problematica dovuta agli errori del passato. L’obiettivo prende luogo nel presente, grazie al raggiungimento di una nuova consapevolezza e attraverso la promozione della stessa; perché se, da una parte, non è possibile tornare indietro, dall’altra si può sempre diventare la versione migliore di se stessi. E il discorso è valido anche per le aziende.
Come fare? Acquistando sempre meno capi nuovi e puntando sul mercato second-hand, inducendo le grandi produzioni a fermarsi o, per lo meno, a rallentare – è questo il vademecum generale per cambiare le cose. Nella battaglia sostenibile, ricerca è la parola d’ordine da affidare ai giovani talenti della Generazione Z che si distinguono per una maggiore consapevolezza e una spiccata sensibilità nei confronti del pianeta, tra smaltimento dei materiali e maltrattamento degli animali. Non vediamo ancora la fine del percorso, ma nella scena contemporanea ogni cosa indica che siamo sulla strada giusta: come la tendenza (ecologica) più acclamata della stagione fredda, cioè la famosa pelliccia sintetica.
Protagonista delle sfilate invernali, quella bianca di Coperni rimanda al glamour degli anni ’50 per interpretare la voglia di tornare finalmente a uscire mentre quella color deserto di Miu Miu parla di nuove esperienze con vista (e pelliccia) spettacolare, da ricondurre alle cime innevate che possiamo ricominciare a sognare. Nel mondo cruelty free, il bello è vivere a colori. A dimostrarlo sono le visioni lilla, green o rosa dei capispalla di Massimo Giorgetti da MSGM e di Nicola Brognano da Blumarine.
Guardando il panorama completo, è evidente che c’è nuova forza centrifuga nella corrente della moda sostenibile: all’operazione fur free si aggiunge da un numero sempre crescente di label di lusso, dal gruppo Prada, tra i primi a compiere la remissione dei peccati nel lontano 2019, fino a ogni singolo brand del gruppo Kering, pronto a interrompere definitivamente la relazione con le pellicce vere a partire dal 2022. Iniziative analoghe sono state adottate anche da Versace e – tra i nuovi arrivati, dal pilastro del Made in Italy Brunello Cucinelli. Consapevoli che abbiamo ancora molti passi avanti da fare, non rimane che augurare a noi, ai brand e a tutti gli addetti del settore un grande viva il lupo! 🍀🍀🍀🍀