Abbiamo scoperto alcuni fatti interessanti circa il nostro impatto sul pianeta in relazione al nostro adorato guardaroba. Se riuscissimo a indossare un capo per almeno 9 mesi potremmo diminuire il suo effetto negativo sull’ambiente di almeno un 20-30%. Se addirittura comprassimo o scambiassimo più spesso vintage o pre-loved si arriverebbe intorno all’82%. Grazie alle considerazioni illuminanti di CSF, il Centro di Moda Sostenibile, ente nato all’interno del London College of Fashion, fare shopping in chiave green per il bene del pianeta e quindi anche nostro, potrebbe avere a che fare sempre di più con una pratica antichissima, quella del baratto e dello scambio dei beni. Se quel cappotto invernale color cammello che abbiamo ritrovato con il cambio armadio è ancora in forma smagliante, ma nell’aria c’è voglia di un modello diverso, ecco che basta trovarsi nel cyber contesto giusto oppure, ancora meglio, in quello reale di uno swap party, per creare lo scambio perfetto, quasi a chilometro zero.

Fortunatamente non siamo soli in questa lunghissima e doverosa rivoluzione: anche le grandi aziende e i brand globali devono cambiare l’approccio con cui creano a getto continuo tendenze a breve scadenza in un flusso unicamente pensato per generare profitto. Noi possiamo contribuire al cambiamento. Ecco perché comprare meno e meglio è la scelta più potente che noi possiamo fare per veicolare il messaggio.

Perché con la tecnologia blockchain lo scambio di vestiti diventa ancora più green

Tra i buoni propositi per incentivare lo shopping di moda sostenibile entra in campo anche l’impiego dell’ormai nota blockchain, il sistema di tracking trasparente riferito ai passaggi di lavorazione necessari alla produzione di un capo. Dall’approvvigionamento dei tessuti, sino alla consegna in negozio, sarà possibile tracciarne ogni step. Se pensi che la media di lavorazione di un capo arriva a oltre 7 passaggi che spesso avvengono anche in paesi differenti e una t-shirt in cotone lo diventa in 10, per un consumatore fruire le info della blockchain è più di un semplice contenuto backstage, ma una garanzia di impegno serio da parte delle aziende a ottimizzare e ridurre sprechi e passaggi inutili. Ci sono poi i digital tokens, detti anche fiber coins, che indicano i singoli step registrati nel processo di tracciamento e, una volta inseriti a sistema, non possono più essere modificati. Ma cosa c’entra la blockchain con il tema dello shopping con il baratto? C’entra, c’entra. Lablaco, piattaforma universale dedicata all’accelerazione della digitalizzazione e della transizione delle aziende di moda all’interno di un sistema economico circolare, ha lanciato SPIN Swapchain, una applicazione che unisce il sistema blockchain con la pratica dello scambio. SWAP è l’acronimo di Shopping Without Any Payment e ti permette di mettere in circolo e tracciare capi pre-loved all’interno di dinamiche di scambio, condivisione e prestito.

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Shopping sostenibile, non c'è solo il baratto vestiti

Passiamo all'iniziativa di Freitag, il brand tedesco di borse ottenute con il riciclo dei teli cerati utilizzati dai camion adibiti al trasporto merci. I ragazzi del brand di accessori green hanno fatto un ulteriore salto in avanti. All’interno delle opzioni tradizionali di shopping di moda e borse sostenibili, hanno pensato di offrire uno scambio tra proprietari di zaini e messenger molto romantico. S.W.A.P. di Freitag è come un Tinder per lo scambio di modelli: basta caricare la foto della propria e cercare tra le altre rimesse in circolo quella con cui fare match. ♥

Dal baratto online allo scambio a chilometro zero, il tuo

E se vuoi praticare lo scambio e il baratto veramente a chilometro zero esistono gli hub di quartiere. A Milano c'è SwappaMi. Il punto baratto, come un negozio di second hand, pronto a raccogliere tutti gli oggetti inutilizzati e in ottimo stato: dalla moda al modernariato, agli elettrodomestici al materiale da collezionismo, fino alla sezione dedicata ai bambini. Aspettati un occhio di riguardo al momento della consegna degli articoli da scambiare: bando quindi alle cianfrusaglie, il baratto deve essere equo e onesto per garantire qualità e ricercatezza. All’interno di questo circuito così virtuoso rientra anche Swapush, un mondo di eventi, scambi e shopping a costo zero. E se non trovi l’altra metà con cui scambiare camicette e vestiti lunghi, no panic. Esistono le pillole, la moneta virtuale pensata per agevolare e accelerare gli scambi.

Xtribe è invece una app che, sfruttando le potenzialità della geolocalizzazione, ti consente di vendere, noleggiare e barattare prodotti e servizi disponibili nelle immediate vicinanze. In questo modo gli scambi si circoscrivono e i quartieri vengono rimessi al centro delle città e delle relazioni sociali, si riducono gli spostamenti e le emissioni di CO2. Lo scambio o baratto di un outfit o di un capo singolo è possibile solo se nell'inserzione si spunta l'opzione Baratto. Chiunque potrà proporti un proprio annuncio come baratto o anche l’offerta monetaria. Se invece vuoi “comprare” un prodotto o un servizio attraverso il baratto, controlla che quest’ultimo sia barattatile ed invia la tua offerta “baratto” scegliendo uno dei tuoi annunci disponibili.