Da quando le Birkenstock, i famosi sandali tedeschi sono apparsi nella pellicola di Greta Gerwig Barbie le ricerche, specialmente sul modello Arizona, come quello presente nella pellicola, sono schizzate alle stelle. Così, le Birkenstock diventano le scarpe più desiderate dell'estate tanto che molte testate ne ipotizzano un aumento di prezzo.

Il significato delle Birkenstock in Barbie (spoiler alert!)

Un piccolo suggerimento: se non avete visto ancora Barbie e non volete trovarvi a leggere spoiler della trama, saltate questo paragrafo. Perché a partire dalla sceneggiature del film, si comprende il ruolo chiave delle Birkenstock in Barbie. La bambola Mattel, la numero uno al mondo, che incarna una dialettica di perfezione ormai sperabilmente superata, nel film di Gerwig è presentata da Barbie Stereotipo, interpretata da Margot Robbie. Alta, magra, dai lunghi e folti capelli biondi e un sorriso stampato in volto. Lei che vive in un mondo fittizio, rosa e per lei idilliaco, si trova tutto a un tratto, per una ragione inizialmente ignota, a vivere dei cambiamenti nel suo corpo. I suoi piedi, per lunghe decadi posizionati in verticale per indossare vertiginose pump, improvvisamente, si appiattiscono. I talloni si abbassano, toccano il suolo, avvicinando sempre di più la bambola creata da Ruth Handler alla normalità. I piedi a terra portano Barbie a vivere la scomodità di indossare le sue classiche scarpe alte. Quando Barbie Stramba suggerisce al personaggio interpretato da Margot Robbie di intraprendere un viaggio verso il mondo reale per stabilire una connessione con la bambina che gioca insieme a lei, le fa scegliere quali scarpe indossare: delle scomode e bellissime stiletto rosa o le comodissime Birkenstock marroni, in questione? La reazione di Barbie alla vista di quei sandali dal plantare ergonomico è simile all’orrore, e la scelta è inevitabile.

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Uno dei temi del film è il cambiamento e la presa di consapevolezza di Barbie di essere valida anche se imperfetta, perfetta anche se imperfetta. Per questo, nella scena finale del film, quando la protagonista, nella veste di Barbara Millicent Roberts, sceglie di lasciare Barbieland per il mondo reale, indossa le Birkenstock, in particolare delle Arizona Big Buckle Slide Sandal nella versione rosa cipria.


La scarpa dal cinturino regolabile, consigliata anche dai podologi per il suo plantare, diventa il simbolo del cambiamento di una bambola conservatrice e schiava della perfezione. «Barbie e Birkenstock potrebbero suonare una contraddizione se accostate tra loro» scrive Joy Montgomery su Vogue Uk, «ma Barbie, il film, ci suggerisce l’opposto». «Nel corso degli anni la Birkenstock Arizona si è evoluta: da semplice scarpa a una scelta fashion e glamour» aggiunge Alexis Bennett di Vogue Us, «Non è una sorpresa del momento che tante celebrità come Kendall Jenner e Zoe Kravitz e alcuni designer vogliano utilizzare la scarpa per realizzare look favolosi». A scegliere le Birkestock sono tante altre star come Katie Holmes, Reese Witherspoon, Julianne Moore, e anche italiane, come Benedetta Porcaroli e Aurora Ramazzotti. D'altra parte, nel 2012 le abbiamo viste sulla passerella di Céline e, più avanti, il brand fondato nel lontano 1774 ha siglato importanti collaborazioni: Proenza Schouler, Lil Sander, Manolo Blahnik e Valentino.

Le Birkenstock oggi

Come menzionato, dopo l'uscita di Barbie, le ricerche online sulle Birkenstock sono aumentate del 110%. A rivelarlo è stato Lyst, piattaforma di shopping online che monitora le preferenze dei consumatori. Un effetto che è possibile cogliere anche su TikTok dove gli utenti mostrano, attraverso vari unboxing, i nuovi acquisti firmati Birkenstock.

Business of Fashion che racconta la storia del brand, i cui sandali sono venduti negli Stati Uniti dal 1966, riporta: «Birkenstock ha visto le entrate aumentate del 29% lo scorso anno, portando guadagni di 394 milioni di euro». Barbie cambia proprio con un paio di quei sandali che oggi si possono trovare in tessuti e colorazioni differenti. Quella scarpa, già da anni sui piedi di moltissimi senza essere etichettata per età o per genere, viene scelta perché comoda e perché rappresenta a pieno le persone che la porta. Perché, semplicemente, indossando i suoi modelli ci si sente a proprio agio: ortopedici, genderless, inclusivi, vanno oltre i meri canoni estetici. Hanno successo perché facendo sentire bene chi le indossa sono diventate cool, destrutturando e ricreando così i cliché dell’estetica del bello. Nel film, come nella realtà.