Quando le relazioni, solitamente fonte di amore e piacere, conducono l'individuo verso uno stato di continua sofferenza, si parla di dipendenza emotiva. Capita a tantissime persone, è un'esperienza molto diffusa, e sicuramente potresti conoscere qualcuno che ne soffre.

La dipendenza affettiva è la conseguenza di schemi comunicativi disfunzionali che si ripetono e si rafforzano in un contesto di aspettative distorte e di convinzioni errate sulla relazione amorosa

Come riconoscere la dipendenza affettiva

Quali sono i principali segnali? Conoscerli, e quindi riconoscerli, può essere un importante supporto, verso gli altri e anche per se stessi. Chi è emotivamente dipendente potrebbe avvertire un continuo bisogno di fusione con l'altro: tutte le sue energie, aspettative e pensieri sono rivolti verso l'oggetto del desiderio, senza il supporto del quale non riesce a prendere decisioni. Inoltre le richieste che il soggetto avanza, da un punto di vista sentimentale possono rivelarsi incongruenti con la realtà, talvolta anche simili a ricatti morali: in questo modo, il più delle volte, finisce per condurre il rapporto alla rottura.

I sintomi non sono solo psicologici, ma anche fisici. Ansia e pensieri ossessivi, depressione, tendenza alla malinconia possono infatti provocare una diffusa mancanza di appetito, disturbi del comportamento alimentare e insonnia. Contrariamente a quello che, con un po' di pregiudizio, si crede, questa condizione non riguarda solo le donne: la dipendenza affettiva maschile ha sintomi più codificati, come la completa santificazione della figura materna, su cui il celebre complesso di Edipo ci ha già insegnato molto.

Il supporto psicologico è fondamentale, per cui è importanti rivolgersi a uno psicologo professionista, per capire come guarire dalla dipendenza affettiva. È importante specificare che questa è solamente una guida, per cui in qualsiasi momento si senta il bisogno di parlare con uno specialista, significa che è il momento di farlo.

Perché si diventa dipendenti affettivi?

la dipendenza affettiva non è amorepinterest
el deseo

Per ciò che riguarda la dipendenza affettiva le cause hanno radici lontane nella storia personale di ognuno di noi. Margaret Paul, psicologa americana molto famosa per i suoi best seller, spiega che la causa principale della dipendenza affettiva è da ricercarsi nella scarsa autostima. A sua volta, la scarsa reputazione che si ha di se stessi va ricercata nell'educazione sentimentale ricevuta sin da piccoli, la quale, magari inconsciamente da parte dei genitori, può essersi rivelata carente nei riconoscimenti dei bisogni e fredda nelle manifestazioni d'amore.

Questa particolare dipendenza psicologica è assimilabile ad altri tipi di dipendenza, come quella da sostanze stupefacenti, sebbene sia una disfunzione ancora non del tutto riconosciuta come vera e propria patologia.

Quando si fa riferimento alla dipendenza affettiva e alla sua psicologia, si pensa immediatamente ai rapporti di coppia e agli amori impossibili: in realtà può svilupparsi anche una dipendenza affettiva familiare, proprio verso coloro che hanno manifestato difficoltà ad esprimere un sentimento sereno verso di noi durante lo sviluppo, e dipendenza affettiva in amicizia. Ecco che, proprio in merito alla dipendenza affettiva e amicizia si manifestano situazioni in cui non si tollerano le mancanze dell'altro, lo si assilla e non si riescono a porre i normali paletti che dovrebbero esserci un rapporto del genere, chiedendo continuamente attenzione.

Come si guarisce da una dipendenza affettiva?

È possibile guarire dalla dipendenza affettiva. Ebbene, per la dipendenza affettiva, le soluzioni possono essere individuali o di coppia: si tratta, soprattutto, di rivolgersi a uno psicoterapeuta che, in base alla situazione specifica, proporrà alcune sedute da fare da soli o insieme. Potrebbero essere suggeriti anche dei gruppi di aiuto dipendenza affettiva.

Capire come uscire dalla dipendenza affettiva è, in realtà, abbastanza lineare: tutto passa da una comprensione approfondita dei propri meccanismi psicologici, al fine d'individuare la reale motivazione dietro le difficoltà relazionali. Si passerà, in un secondo momento, alla rielaborazione delle esperienze negative vissute, per modificare i legami tossici, alla presa di coscienza dei bisogni personali fino al lavoro sull'autostima. Bisogna, in generale, tenere costantemente d'occhio il livello di dipendenza dall'altro.