Cristiana Capotondi ha annunciato la nascita della sua prima figlia, il 16 settembre scorso, rivelando per la prima volta che il suo compagno storico, Andrea Pezzi, non è il padre della bimba, anche se tutti, all'annuncio della gravidanza nel luglio scorso, avevano assunto che fosse così. In realtà, come abbiamo scoperto dal bellissimo messaggio rilasciato a mezzo stampa di Capotondi, lei e Pezzi si sono lasciati nell'estate 2021, dopo 15 anni di relazione. Sono però rimasti vicini, amici e complici, tanto da portare la Capotondi a chiedere al suo ex di rimanerle vicino mentre la figlia avuta con un altro uomo veniva alla luce; e a Pezzi di dire di sì a questa richiesta, con tutto il cuore.

Così, mentre l'attrice ha dichiarato che le «è venuto naturale cercare la protezione e la complicità di Andrea, tanto rimane forte il nostro affetto e il nostro legame» dicendosi incredibilmente grata al suo ex per il supporto, lui ha aggiunto di essere fiero della donna che gli è stato accanto per tantissimi anni e della sua scelta di proteggere la bambina in arrivo.

Capotondi e Pezzi hanno scelto di lasciarsi andare in un modo dolcissimo, nel pieno di un equilibrio che sembra idilliaco. Ma che, in un'esistenza fatta anche di conflitti, litigi, bugie e tradimenti, non sempre è raggiungibile. Prendiamo il caso Angelina Jolie - Brad Pitt: il loro divorzio, approdato davanti al giudice di un tribunale che sta scandagliando ogni secondo della loro relazione, sta diventando via via più inquietante. Le ultime news riportano l'accusa dell'attrice all'ex marito di averla soffocata (coinvolgendo in questo accesso di rabbia anche uno dei loro figli), in un crescendo di violenza e recriminazioni da cui non si può tornare indietro. E cosa dire della coppia Ilary Blasi e Francesco Totti, che dopo aver giurato a mezzo stampa di non volersi fare del male per amore dei figli avuti insieme, sono finiti a rilasciare dichiarazioni impietose sui giornali, a pubblicare video cringe, a litigarsi le borse e i Rolex?

Ci sono vie di mezzo tra gli addii strillati e quelli armoniosi, è vero. E forse proprio a quelli dovremmo ambire. Ma come si fa? Lo abbiamo chiesto alla psicologa, psicoterapeuta e ipnoterapeuta Fabiana di Segni.

L'equilibrio nel lasciarsi (come Pezzi e Capotondi) è impresa possibile?

«Il modo in cui ci si dice addio dipende soprattutto tutto dal lessico e dal sistema di valori che condivide la coppia dalla sua nascita fino all'epilogo. Quando ci si separa, dovrebbe avvenire una sorta di passaggio di status, in cui entrambi i partner sono consapevoli dei propri ruoli, devono essere capaci di rappresentarsi sia individualmente, sia rispetto all'altro, in questo nuovo assetto», ci ha detto la dottoressa Di Segni. Quando manca questa capacità di rappresentarsi senza l'altro, manca anche la possibilità di riorganizzarsi a livello personale, di staccarsi completamente da ciò che è stato. E non solo, si rischia di finire sul campo di battaglia delle recriminazioni, magari in un'aula di tribunale, intrappolati nella rabbia di un legame che è diventato conflitto. Vedi Jolie-Pitt e Blasi-Totti.

«Anche il conflitto, in questo senso, è una relazione. Le coppie che non ce la fanno a separarsi continuano a rimanere legate alimentando quel rapporto proprio col conflitto. La rabbia», continua Di Segni, «ci avvicina all'altro, non ci permette di allontanarci. E rende più difficile raggiungere le fasi finali della separazione, quella emotiva e infine quella psichica, in cui siamo davvero "altro" dal nostro ex partner e possiamo cominciare a riscostruire un nuovo mondo di relazioni senza di lui, in modo sano ed equilibrato».

Questo non vuol dire che un addio collaborativo, in cui non si arriva per forza a litigare e odiarsi, non sia possibile. Certo, una separazione armoniosa come quella di Pezzi e Capotondi, sembra davvero un unicorno.

«Nel loro caso mi sembra di avere davanti una coppia che condivide, anche dopo l'addio, determinati valori, in cui la presenza e l'accudimento sono perni per mantenere la solidità della vita quotidiana. Certo, quella comunicata da entrambi è una scelta molto particolare. Da un punto di vista sentimentale sembrano entrambi arrivati alla conclusione che fosse giusto lasciarsi al culmine di un amore chiusosi nell'armonia; Capotondi, in virtù di affetto e stima che prova ancora per l'ex, gli ha chiesto di starle vicino in un momento delicato come la gravidanza e il parto del figlio di un altra persona, e lui, con grande coraggio, ha accettato. Ma resta da vedere come verrà mantenuto questo equilibrio, che potrebbe essere minato dall'inizio di nuove relazioni da parte di entrambi, le quali potrebbero interferire in questa sorta di patto emotivo», ci ha detto la dottoressa Di Segni. Quindi no, quella di Capotondi e Pezzi non è la normalità, perché non c'è molta chiarezza rispetto ai ruoli di ciascuno, ma non per questo l'equilibrio deve sfumare per forza.

«Si rimane vicini a un ex per vari motivi, non ultimo la paura della solitudine. Ma non sempre l'amicizia con una persona che ci è stata accanto per tanti anni è destinata a finire: servono impegno e stima reciproca, ma ce la si può fare».