«Possono scrivere quegli articoli di merda perché io sono stato sincero, perché avrei potuto mentire, mettermi una fidanzata accanto e farli tacere anche se tutti poi sapevano la verità. Non c'è niente di eroico nell'utilizzare la mia verità per esprimere la propria omofobia». Le parole sono di Tiziano Ferro, il riferimento è ai commenti pubblicati sulla stampa italiana e sui social all'indomani dell'annuncio della separazione da Victor Allen. Un divorzio doloroso e privatissimo, che coinvolge due bambini molto piccoli (i figli che Victor e Tiziano hanno avuto nel 2022, Margherita e Andres) e che ha generato un chiacchiericcio mediatico troppo spesso offensivo e dai tratti omofobi.

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Proprio in merito alle parole usate per descrivere la situazione sentimentale dell'artista - che attualmente vive in America e non può rientrare in Italia con i due figli a causa della legge statunitense - Tiziano ha deciso di affidare a Instagram uno sfogo molto duro, diretto a chi si è macchiato di «un gesto talmente vile e stupido che a me viene da ridere, nel senso che a me viene da guardare queste persone e dire: 'Bravi, ve l'ho detto io, vi ho dato il pane per potermi attaccare e voi lo utilizzate, pensate a quanto siete scemi. Non è che avete fatto una scoperta, non è che avete fatto un lavoro di indagine, non è che mi avete smascherato'». Lo avevamo scritto anche noi di Cosmopolitan, dopo aver osservato la violenza con la quale i detrattori dell'artista si erano scagliati contro di lui all'annuncio del divorzio, che di appigli nei commenti degli haters non ce n'erano, che Tiziano Ferro e Victor Allen sono due genitori come tanti alle prese con una separazione dolorosa, senza altre sovrastrutture. L'omofobia e la cattiveria cui Tiziano si riferisce nel video pubblicato su Instagram è quella rivolta ai suoi due figli, frutto del legame tra lui e l'ex marito, ma anche contro di lui, accusato di aver "comprato" i bambini, di usarli come merce di scambio, di sfruttare il clamore del divorzio per promuovere il suo primo romanzo, La felicità al principio (Mondadori).

«La verità è che queste persone si definiscono già per le azioni che fanno prima che per il contenuto delle cose che dicono», ha concluso. «Bisogna ricordarselo e rendersi conto che poi c'è un oceano di persone che giovano del fatto che tu esisti e crei rappresentanza e la rappresentanza è quella che è mancata alla mia generazione». Il coming out di Tiziano Ferro, che dopo anni di sofferenza e silenzio per paura di ripercussioni sulla carriera ha ammesso la sua omosessualità nel 2010 quando aveva 30 anni e quasi un decennio di lavoro artistico alle spalle, è ancora oggi considerato un evento molto significativo del costume italiano. Un momento, come l'ha definito lo stesso Tiziano, grazie al quale milioni di ragazzi si sono sentiti finalmente rappresentati dopo anni passati a nascondersi proprio a causa della cultura omofobica ancora così radicata nella nostra società.