Per citare The Butterfly Effect, film del 2014 con Ashton Kutcher, «il battito delle ali di una farfalla può provocare un uragano dall’altra parte del mondo». Si chiama effetto farfalla ed è una locuzione nota nell'ambito della teoria del caos secondo la quale le variazioni delle condizioni iniziali producono cambiamenti, nel tempo, sull'intero sistema. Se, dunque, la somma delle azioni all'apparenza più insignificanti può avere un impatto sul mondo, provare a rendere la propria routine quotidiana più sostenibile è più importante di quanto possa sembrare. La lotta deve essere allo spreco, anche nel proprio approccio alla moda, alla cucina e alla bellezza, provando a seguire la regola delle 3R: ridurre, riutilizzare e riciclare. Chissà, forse, scegliere un packaging cosmetico più sostenibile o diventare vegani gradualmente potrebbero essere piccoli grandi gesti in grado di cambiare il mondo. Per iniziare a dare una svolta alla vostra vita, ecco 6 consigli antispreco per provare a vivere meglio, un giorno alla volta.

Una vita zero waste: cosmetici solidi, in polvere e in pastiglie

Non è mai stato un segreto: il principale problema dell'industria della bellezza è il packaging. A essere demonizzata, spesso, è la plastica, che richiede secoli per degradarsi nell'ambiente. D'altra parte, però, nemmeno il vetro rappresenta una soluzione sostenibile: oltre a necessitare un pack secondario che possa proteggerlo, infatti, è molto pesante e difficile da impilare, imponendo maggiori consumi nel trasporto. Da tempo, perciò, l'industria cosmetica si è rivolta a prodotti solidi, formulazioni in polvere o in pastiglia. Il vantaggio è chiaro: il packaging può essere ridotto al minimo, senza rinunciare alla piacevolezza delle formule che, attivate con l'acqua, divengono cremose e sensoriali, da stendere e massaggiare sulla pelle.


Riusare e trasformare, il fascino del second hand

Diventati popolarissimi grazia a TikTok e ai social in generale, i mercatini dell'usato e il second hand — anche quello scovato nelle soffitte — sono l'alternativa ideale per allontanarsi dal fast fashion e ridurre gli sprechi e i capi accumulati nell'armadio. Un esempio interessante di economia circolare: i capi, in questo modo, possono trovare nuova vita, continuando il proprio ciclo nelle mani di qualcun altro. Attenzione, però: la scelta di utilizzare capi vintage o di seconda mano trovati nei mercatini non deve trasformarsi in una spasmodica ricerca di vestiti da accumulare. E, se desiderate liberarvi di un capo, ricordatevi di donarlo a chi ne ha più bisogno, di venderlo tramite app o di organizzare uno swap party con le amiche.

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Ridurre lo spreco di acqua in cucina

Per rendere l'alimentazione davvero sostenibile non è sufficiente fare attenzione alla lista della spesa e provare a selezionare produttori che abbiano davvero a cuore l'ambiente. L'arte del cucinare, infatti, richiede un notevole consumo di energia e acqua. E se sostituire i fornelli potrebbe non essere troppo semplice, provare a ottimizzare il consumo di acqua significa trovare nuovi modi per utilizzarla. Una pentola grande, infatti, può contenere fino a 4 litri d'acqua che, se non salata, può essere utilizzata per innaffiare le piante. L'acqua di cottura della pasta, invece, può essere riusata per tenere in ammollo i legumi, come base per il brodo e persino per pulire i sanitari. Un'idea per costruire una piccola economia circolare DIY, poi, è utilizzare l'acqua di cottura delle verdure come fonte di irrigazione primaria per un piccolo orto sul balcone, che vi consenta di avere materie prime a km O e di non sprecare una goccia d'acqua per innaffiarle.


Scegliere prodotti beauty riutilizzabili

Il tempo dell'usa e getta è finito: dischetti di cotone, cotton fiocc, patch occhi e assorbenti divengono riutilizzabili e lavabili. Una scelta che potrebbe ridurre drasticamente gli sprechi della beauty routine ogni giorno: scegliere accessori lavabili, infatti, è la soluzione ideale per azzerare (o quasi) la propria beauty footprint, trovando accessori che possano avere un lunghissimo ciclo di vita. Per tutto il resto, poi, c'è il refill. Ormai disponibile per moltissimo prodotti beauty, dal profumo al sapone per le mani, dalla crema viso allo shampoo, è l'ideale per evitare di acquistare ex novo confezioni elaborate e destinate a diventare dei rifiuti, optando per il sistema di riempimento.


Come ridurre i rifiuti in cucina: il dado con gli scarti delle verdure

Provare a dare una svolta vegetariana o vegana alla dieta è un aiuto prezioso per il Pianeta, ma il problema degli scarti è inevitabile: mondare la verdura, infatti, prevede di eliminare foglie e bucce, oltre a scorze esterne troppo dure per essere mangiate. Elementi che, normalmente, finirebbero nella spazzatura, ma dall'immenso potenziale. Bucce di patate, di carote e pomodori, gambi di prezzemolo e foglie di porro, parti esterne della cipolla e qualsiasi altro scarto della verdura, infatti, possono trasformarsi in un dado vegetale. Se essiccati e uniti a spezie o erbe aromatiche a piacere, infatti, gli scarti vegetali possono essere conservati fino a 6 mesi e utilizzati per insaporire ogni brodo, senza sprechi.


Riparare i capi che si rompono

Riutilizzare e dare una nuova vita a un oggetto è un'ottima soluzione per dare ai vestiti una seconda chance. Con un po' di fantasia, infatti, non è difficile osare con ricami che possano nascondere piccoli strappi, patch per sostituire le tasche o tagli drastici per, ad esempio, tramutare un paio di pantaloni in degli shorts. Per trasformare completamente un capo che non sentite più vostro, poi, una possibile soluzione è tingerlo: un'idea valida anche per nascondere macchie indelebili. E se le vostre abilità non sono sufficienti, per un abito speciale o un paio di scarpe a cui tenete, provate a rivolgervi a sarte e calzolai che possano restituirvi un risultato perfetto.