Burnout lavoro, due parole che unite insieme fanno pensare subito a lei, la sindrome da burnout. Tra le cause che possono determinare l’insorgenza ci sono fattori che riguardano il proprio specifico posto di lavoro e, più precisamente, l’ambiente professionale nel quale si opera.

Rilevare nel proprio ufficio un clima che non solo non favorisce la tranquillità e la produttività ma che, anzi, influenza negativamente il proprio benessere, non è un fatto da sottovalutare. Il suggerimento che ci sentiamo di dare è quello di cercare di aprire un dialogo trasparente con colleghi e superiori per garantire il più possibile un’atmosfera priva di tensioni, che consenta di coniugare al meglio operatività e serenità di tutti.

Burnout lavoro: i segnali da non sottovalutare

Se vero è che i sintomi del burnout da lavoro sono numerosi, e che in tema di cosa fare in caso di burnout la raccomandazione è certamente quella di rivolgersi a uno specialista in grado di identificare il problema e sostenere nel risolverlo, per quanto concerne le potenziali cause della sindrome è da dire che anch’esse non sono poche.

Tra loro figurano ad esempio quelle rintracciabili più o meno chiaramente sul proprio posto di lavoro, che se in teoria dovrebbe essere un luogo sereno nel quale svolgere le proprie mansioni, purtroppo non sempre presenta tutte le caratteristiche che ci vogliono a renderlo tale. Di seguito, una lista di alcuni segnali che fanno davvero pensare sia necessario modificare qualcosa perché l’ambiente professionale non rischi di incidere negativamente sul proprio benessere.

Carichi di lavoro eccessivi per un periodo prolungato

Può capitare che ci siano periodi di lavoro più intensi di altri, ma quando si tratta di assumersi davvero troppi incarichi, e per giunta per un periodo di tempo prolungato, può essere segno del fatto che qualcosa non funziona come dovrebbe e potrebbe sfociare in burnout sul lavoro.

A tal proposito è opportuno dire che, nel caso ci si renda conto di dover far fronte a un numero di mansioni sproporzionato rispetto alle ore comprese nell’orario di lavoro, è bene cercare un confronto con i superiori per capire il motivo di tale carenza di equilibrio, e quale soluzione sia possibile intraprendere.

Parlare non dovrebbe suscitare timore (se lo fa, è questo un altro indizio di situazione negativa), bensì aiutare a trovare un valido equilibrio tra esigenze lavorative e benessere personale, che non dovrebbe mai finire in secondo piano.

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Burnout lavoro: clima di tensione tra colleghi

Antipatie e incomprensioni possono, purtroppo, non soltanto condizionare negativamente la vita privata, ma anche quella professionale, che può essere costellata di relazioni interpersonali positive e, purtroppo, anche di legami che non funzionano come auspicato.

I rapporti con i colleghi possono risultare piuttosto delicati da gestire in quanto i conflitti in grado di sorgere in ambiente lavorativo sono potenzialmente numerosi e capaci di mettere in gioco moltissimi aspetti emotivi.

Poiché in genere si passa gran parte della propria giornata al lavoro, e i colleghi sono spesso le persone con le quali si condivide tale ampia porzione di tempo, è importante investire impegno sul legame che si ha con loro non soltanto quando si inizia a lavorare in un nuovo ufficio, ma anche nel corso dei mesi e degli anni. In particolare è importante essere trasparenti, corretti e cordiali, ed essere fermi quando si tratta di porre l’attenzione sul fatto che si desidera essere trattati con la stessa trasparenza, correttezza e cordialità.

Mancato riconoscimento di ciò che si fa

Sentirsi uno tra tanti, come il componente di un ingranaggio che si può sostituire in qualsiasi momento anziché come una persona di valore che fa cose che hanno un valore. Una situazione del genere oltre a poter far sentire a disagio e stimolare il burnout sul lavoro, naturalmente non contribuisce ad alimentare il senso di appartenenza all’organizzazione della quale si fa parte.

Senza contare poi tutte quelle situazioni in cui oltre a far avvertire una sensazione sgradevole l’ambiente professionale effettivamente è fonte di condizioni di lavoro spiacevoli anche dal lato pratico, come avviene ad esempio nel caso in cui si riceva una retribuzione inadeguata. In circostanze come queste è consigliabile parlare con i superiori e, se la situazione non sembra risolvibile, riflettere seriamente sull’opportunità di cercare una nuova occupazione.

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Daniel de la Hoz//Getty Images

Burnout lavoro: Ambiente caotico

Un ambiente lavorativo caotico, poco o mal organizzato o ancora caratterizzato da pressioni eccessive non getta senz’altro le basi di un clima professionale sereno. In casi come questi può essere utile cercare di instaurare un dialogo aperto con i superiori per manifestare le proprie perplessità e capire come si possa generare una gestione migliore degli incarichi della quale possa beneficiare da un lato la produttività, dall’altro il benessere dei lavoratori.

Una pianificazione efficiente è molto importante infatti non soltanto per cercare di garantire il più possibile un’operatività ottimale, ma anche per costruire e conservare un rapporto sereno con la propria vita professionale.