Dal 24 gennaio su Spotify è disponibile La VOCE della tua generazione, il podcast sulla Gen-Z, scritto e realizzato da 12 giovani dai 15 ai 18 anni di età, selezionati da Samsung tra oltre duemila candidature arrivate da tutto il Paese. Passione, tecnologia, crisi - intesa come momento di scelta, paura per il futuro: sono queste le direttrici che hanno dato vita alle tre puntate, un prodotto che invita all'ascolto dei più giovani, indirizzato non solo ai loro coetanei, ma anche e sopratutto agli adulti, per capire meglio gli adolescenti di oggi e quindi essere in grado di sostenerli. Il tutto al fianco di Giulia Stabile, una compagna di viaggio unica, una vera e propria amica, che ha sposato il progetto fin da subito.

La nascita del progetto di Samsung

La VOCE della tua generazione è il racconto senza filtri di un momento della vita che corrisponde alla costruzione della propria identità, ma in cui ci si relaziona anche con le critiche dei più grandi, un mondo di adulti che difficilmente si ferma ad ascoltare. A maggior ragione la Generazione Z, quella dei nati tra il 1997 e il 2012, che in questo periodo storico si è trovata ad affrontare il Covid-19, la guerra russo-ucraina, la crisi ambientale e per questo in molti casi persa nel Presente. Giudicati, etichettati, osservati, mai fino in fondo capiti.

Dati alla mano, il Censis restituisce un'immagine critica degli adolescenti di oggi: la pandemia ha cambiato la visione del futuro del 62% dei giovani in Italia, per cui solo il 22% di loro crede in un futuro migliore. L'Istat, invece, evidenzia che gli adolescenti che si autodichiarano in condizione di scarso benessere psicologico sono passati dal 3,2% del 2019 al 6,2% nel 2021. Ecco, quindi, che dal vissuto di Adele, Eva, Michael, Francesco e di tutti i 12 ragazzi coinvolti nella realizzazione del progetto emergono espressioni quali "ansia sociale", "disturbi del comportamento alimentare", "aspettativa", "critica", "apatia", ma anche "passione", "amicizia", "forza".

La creazione del podcast, in questo senso, è stato un percorso utile a tutti loro per confrontarsi, aprirsi e trovare nell'altro un interlocutore attento e altrettanto sensibile, per vissuto comune o anche solo perchè coetaneo. Il percorso è durato un mese, durante il quale i ragazzi sono stati seguiti da Loretta Redaelli, psicosocioanalista e counsellor esperta di dinamiche psicopedagogiche, e Matteo Di Palma, conduttore, podcaster e docente di comunicazione: attraverso esercizi di scrittura, approfondimenti su tematiche legate all'adolescenza e alle sue dinamiche, il gruppo ha realizzato un prodotto radiofonico a tutto tondo.

«Con LA VOCE della tua generazione abbiamo voluto accompagnare la Generazione Z in un percorso di crescita, fatto di formazione, di apprendimento, ma soprattutto di ascolto di sé stessi e degli altri. Ascoltando le nostre 12 voci ci auguriamo che i giovani della generazione Z si sentano meno soli, ma anche che i genitori, gli educatori e chiunque ha a cuore il futuro della nostra società impari ad ascoltare e osservare la bellezza di questa generazione, che non merita etichette», ha commentato Anastasia Buda, Corporate Citizenship & Internal Communication Manager di Samsung Electronics Italia.

Il podcast si inserisce all'interno a pieno nei valori di Corporate Social Responsibility di Samsung, rappresentato dal progetto globale Together for Tomorrow! Enabling People, con cui Samsung si propone di restituire alla società progetti di valore, che invitano alla responsabilità civile e alla sostenibilità sociale, come dimostra il lavoro appena concluso.

La trama del podcast LA VOCE della tua generazione

Un pullman, 12 ragazzi passeggeri, destinazione: il mare. La scelta di questa ambientazione non è casuale: a causa della pandemia, infatti, nessuno dei ragazzi coinvolti nel progetto ha mai fatto una gita scolastica con la propria classe. Tra i sedili inizia, quindi, un dialogo tra loro sul rapporto con gli altri, sul proprio posto nel mondo, indagando le proprie fragilità in un'analisi di se stessi attraverso la conoscenza dell'altro.

Tra loro anche Giulia Stabile, vincitrice di Amici, oggi ballerina e conduttrice, che ha sempre utilizzato i propri canali social per trasmettere ai suoi giovani follower l'importanza di esprimere le proprie emozioni, di custodire una certa fragilità e non nasconderla, ma trovare il modo per condividerla. Il tutto attraverso la propria storia, fatta di bullismo, ansia, dell'infelicità di non sentirsi compresa.

«Sono molto felice di aver lavorato con i ragazzi a questo progetto. Ho cercato di trasmettere loro l’importanza di essere sempre se stessi e di riflettere sui propri pensieri ed emozioni, raccontandosi per quello che si è. A volte basta solo trovare il modo e lo strumento giusto per farlo. Per me è stata la danza, per loro la voce. L’arte nasce guardandosi dentro e ascoltandosi», ha affermato la ballerina e conduttrice.