Come dentro a un film. Un film girato 50 anni fa da un divo eccessivo, barocco e visionario: uno di quelli che oggi è così difficile trovare. Sto parlando di Steve McQueen nato a Indianapolis, la patria, neanche a dirlo, delle corse automobilistiche. Appassionato di fughe e di moto al punto da farsi espellere da scuola per averne guidata una nei corridoi del College. È lui (l’ispettore Frank Bullitt) il protagonista di Bullitt, film del 1968 diretto da Peter Yates e distribuito dalla Warner Brothers Pictures. Un film reso celebre in particolare da una scena cult, osannata da pubblico e addeti ai lavori: un inseguimento della durata di quasi 10 minuti in cui Bullitt è a bordo di una Ford Mustang GT (sotto) e Phil, braccio destro del cattivo del film, a bordo di una Dodge Charger R/T.

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Le riprese iniziarono con un modello base Ford Mustang GT che si trasformò nella più sportiva versione R/T, il tutto fu poi condito dal rombo di una Ford GT40 per aggiungere drammaticità ai fatti. Steve McQueen guidò la Mustang in quasi tutte le scene e solo in poche situazioni fu sostituito dall’amico e stuntman di Hollywood Bud Ekins.

Perché tutto questo preambolo? Perché il Salone di Ginevra è stato il palcoscenico sul quale si è esibita la Mustang BULLITT Limited Edition, ispirata alla celebre Mustang della pellicola del 1968, che arriverà sul mercato europeo da giugno 2018 (il debutto al NAIAS di Detroit qualche mese fa). Un’entrata trionfale quella della Mustang BULLITT, con una na presentazione che si è rivelata un affare di famiglia, quella McQueen, rappresentata dal figlio cinquantottenne di Steve, Chad McQueen, con accanto i testimonial e volti della campagna pubblicitaria della nuova Mustang, i nipoti di McQueen, i giovanissimi Chase (23 anni) e Madison (21). Sono loro infatti ad aver recitato nella scena dell’inseguimento ambientata sulle Alpi svizzere che circondano Ginevra, nello spot ufficiale della Mustang Bullitt, chiaro omaggio al nonno.

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A casa siamo circondati da cimeli e ricordi del ruolo di nostro nonno in BULLITT - commenta Chase McQueen - e abbiamo guardato il film più volte di quante io possa ricordare. Quindi, far parte del lancio della terza generazione della Mustang BULLITT, qui in Europa, è stata un’esperienza speciale”.

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Moda. Cosa non manca mai nel tuo armadio?

Non posso fare a meno di un paio di jeans e di una t-shirt, sempre, anche in situazioni mondane dove magari sarebbe richiesta maggiore formalità. Come dire, preferisco dare precedenza alla comodità”.

Che vuol dire avere un cognome come il tuo?

Per me non rappresenta nulla di quello che vedete voi. È la mia famiglia, semplicemente e non potrei vivere senza di loro”.

Un ricordo della tua infanzia?

I motori e l’anima che abbiamo sempre intravisto in loro. Mio padre da ragazzo ha seguito le orme del nonno, ha fatto il pilota automobilistico correndo fin dall'età di sei anni. Ha anche partecipato a diverse gare del Sports Car Club of America e di Baja 1000. Ecco, come sono cresciuto, con il rombo dei motori nelle orecchie”.

Nostro padre, Chad, ci ha insegnato a guidare con automobili Ford, lungo le coste della California - ha raccontato Madison McQueen -, è stato fantastico lavorare con lui e questa nuova Mustang. Inoltre, insieme a Ford e alla Steve McQueen Fundacion, abbiamo battuto all’asta la prima Mustang Bullitt con VIN 001, raccogliendo $ 300.000 da devolvere in beneficenza”.

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Donne e motori, gioie e dolori. Solo un luogo comune?

Si, sicuramente. Mi piace la moda, scelgo con molta attenzione cosa indossare ma la mia vera passione sono da sempre le auto. Stare come passeggero sulla Mustang BULLITT è qualcosa di incredibile”.

Qual è la tua macchina adesso?

Risposta scontata forse, una Ford Kuga”.

Interessi nella vita?

Sono modella e attrice, amo leggere e l’arte in tutte le sue espressioni della quale non riesco a farne a meno”.

La terza generazione della Mustang BULLITT segue le orme dei precedenti modelli del 2001 e 2008, equipaggiati con motori potenti, ed è nata per celebrare il 50° anniversario del leggendario film. Sarà venduta in due tonalità, l’iconico verde bottiglia e il nero. Sotto al cofano un motore V8 5.0, in grado di “sprigionare” 464 CV: questo bolide tocca i 263 km/h, ha uno scarico sportivo, condotti d’aspirazione specifici e il suono prodotto è simile a quello delle muscle-car americane d’epoca.

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All’interno un quadro strumenti LCD da 12’’, i sedili in pelle nera Recaro, con cuciture verdi a contrasto, un sistema audio da 1.000 watt e un volante riscaldato.

L’incredibile inseguimento di BULLITT è riuscito a raccontare perfettamente quello che è lo spirito e l’eccitazione di Mustang, qualcosa di semplicemente cool”: si, usa proprio il termine cool, Steven Armstrong, Presidente, Europe Middle East and Africa, di Ford.

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Spicca la scelta del pomello bianco per la leva del cambio: anche questo è un omaggio all’originale, insieme ai dettagli cromati per la griglia e per i finestrini anteriori. A bordo un cambio manuale a sei rapporti, con la nuova tecnologia rev-matching di Ford, che utilizza il sistema di controllo elettronico del motore per sincronizzare l’acceleratore mentre il guidatore scala la marcia verso il basso. Il risultato sono cambi di marcia fluidi e precisi. Su richiesta sono disponibili anche le sospensioni adattive MagneRide per gestire in tempo reale eventuali mutamenti delle condizioni della strada (i sensori monitorano le condizioni stradali mille volte al secondo per garantire le migliori prestazioni dell’auto durante la guida).

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Questa Mustang è come Steve McQueen, assolutamente unica - ha dichiarato Darrell Behmer, Chief Designer di Mustang - è la mia Mustang preferita, non ha bisogno di alzare i toni per farsi notare”.

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