La prima volta nei paddock non si scorda mai. Un villaggio di autotreni colorati: a destra quelli verso i box, schierati in fila uno dopo l'altro, due per ogni team a creare un corridoio protetto con accesso diretto sulla pista. A sinistra i bilici del marketing, le lounge delle scuderie (dove svettano i 16 rimorchi che compongono il lussuoso building KTM), del merchandisign e via dicendo. Nel mezzo, un fiume umano di ospiti e vip che fanno su e giù tra l'andirivieni concitato degli addetti ai lavori, le foto ricordo e gli scooter di servizio che a fine giornata avranno macinato chilometri.

MotoGP, quello che non si vede in televisione

Per chi non è mai stato a una gara del motomondiale, e men che mai dietro le quinte, lì dove pulsa il cuore dell'economia delle due ruote, il box del team GASGAS al MotoGp di San Marino è un ottimo punto d'osservazione: dalle prove libere del venerdì alla gara della domenica pomeriggio, per sbriciare dappertutto. Dietro ogni scuderia ci sono almeno quaranta persone, che come una grande famiglia si spostano da una parte all'altra del globo seguendo il calendario del motomondiale. «Passiamo oltre 200 notti all'anno in hotel» racconta l'australiana Evangelia Sissis, giovane brand & pr manager GASGAS, 31 anni, da otto nel mondo del motomondiale. È lei che accompagna nei box, che spiega come funziona il sistema di riscaldamento delle gomme (grazie alle termocoperte vengono mantenute a una temperatura costante), che permette di toccare fugacemente le moto prima della gara (due per ogni pilota, posizionate ai lati del box, dove in pochi metri quadrati lavorano una ventina tra ingegneri e meccanici). «Ho una casa in affitto a Barcellona», continua. «Ci torno tra una gara e l'altra, ma la vita è sui circuiti: qui ci innamoriamo, qui condividiamo le nostre giornate». I suoi posti preferiti, tra le ventuno date della stagione, sono Austin, negli Stati Uniti e Motegi, in Giappone: «In America dopo la gara ci sono delle feste super, ma in Giappone è bello vedere la gente: i fan si vestono come i loro idoli, sono pazzi per le moto». Anche lei è una grande appassionata: si capisce dalla cura con cui spiega come dopo ogni corsa le moto vengono smontate pezzo per pezzo, lavate in ogni singolo componente e sistemate in un sistema di scatole di plastica, impilate una sopra l'altra negli autotreni, pronte a essere rimontate la settimana successiva.

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Dalla tivù le moto da corsa sembrano grandi e pesanti, ma viste da vicino hanno delle strutture più scarne. A colpire sono i tasti colorati sul manubrio, il piccolo schermo per comunicare con i box (i cartelli restano la soluzione più efficace), le carene leggerissime che sembrano la carrozzeria delle macchinine telecomandate: «Ogni singolo componente è in fibra di carbonio per una questione di peso», spiegano gli esperti. E poi c'è la pista, con le curve e i rettilinei pazzeschi: le moto sfrecciano come proiettili a oltre trecento chilometri all'ora, l'occhio e la fotocamera del cellulare non riescono a stargli dietro. Bisogna fermare lo sguardo e l'obiettivo: un passaggio meno di ogni due minuti, giusto il tempo di completare gli oltre quattro chilometri della pista di Misano.

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I piloti più cercati

Non c'è più Valentino Rossi. O meglio, lui, il dottore c'è spesso, nei paddock. Soprattutto a Misano, attaccata alla sua Tavullia: cappellino, t-shirt e scooter nero. Ma oggi gli idoli del motomondiale sono Francesco Bagnaia, 26 anni, e Marco Bezzecchi, classe 1998, che corre per VR46 Racing, la squadra di proprietà proprio di Valentino Rossi. Poi ci sono il campione pluripremiato Marc Marquez della Honda, Jack Miller della Ktm, i fratelli Espargaró, Pol che corre per GASGAS e Alexis per Aprilia.

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I piloti Augusto Fernandez e Pol Espargaro

Il debutto di GASGAS nel campionato MotoGP

Per GASGAS, brand giovane che fa parte del gruppo austriaco PIERER Mobility AG (proprietaria, tra gli altri, dei marchi moto KTM e Husqvarna), il 2023 è l'anno del debutto nel MotoGP (a giorni si attende la vittoria nel campionato del mondo Motocross). «Questo è un ambiente ipercompetitivo, ed essendo il primo anno l’importante è maturare tanta esperienza e aumentare al massimo la visibilità al brand» racconta Matteo Cavazzuti, Head of marketing PIERER Mobility Italia. «GASGAS è una realtà orientata ai giovani, e a chi vuole usare la moto non solo per il mezzo di trasporto ma anche per il divertimento di guidarla». Una grande tradizione nel trial e nel mondo dell'enduro, ai quali nell'ultimo anno si è aggiunta la punta di diamante: il team MotoGp (che affianca quelli di Moto2 e Moto3) con i due piloti spagnoli Pol Espargaró e Augusto Fernández. GASGAS ha in sé la freschezza delle nuove esperienze: «Il colore è il rosso, che sprizza energia. Ci rivolgiamo ai ragazzi più scanzonati, divertenti, che hanno voglia di condividere la loro passione in una community». Per questo una volta l'anno il brand organizza United in Dirt, una grande festa, un raduno di appassionati delle due ruote offroad e street. C'è anche un tour che passa da una nazione all'altra: prossime date 23 e 24 settembre Repubblica Ceca, 7 e 8 ottobre Spagna.

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Intanto è finito il Gran Premio di San Marino, dodicesimo round del motomondiale 2023. Ha vinto Jorge Martin della Ducati, seguito da Bezzecchi e Bagnaia. Caldo torrido, sole, bandiere, entusiasmo. Coppie, famiglie, biciclette e scooter per parcheggiare il più vicino possibile al prato, che come nei concerti è il luogo di chi vuole vivere e non solo vedere lo spettacolo. Bello, dagli spalti e dai box.