Sei una foodie con il bagaglio a mano sempre pronto? Allora segnati le nuove guide di Travel WithGusto, il progetto della food strategist Mariachiara Montera e dei foodwriter Giulia Scarpaleggia e Tommaso Galli. Mariachiara, dopo aver viaggiato ai quattro angoli del globo, spesso da sola, documentando nelle Stories le sue impressioni e i suoi golosi bocconi ha deciso di condividere la sua passione con chi ama viaggiare mangiando bene. Giulia e Tommaso, toscani DOC, sono per il cibo local, tradizionale e yummy. Ne mangiano e ne scrivono in quantità.

Rigorosamente in e-book, le guide gastronomiche sono scritte da foodwriter locali. E chi meglio di chi ci vive ti può raccontare dove mangiare bene a Torino, Rimini e Barcellona? Iniziamo!

Torino

Sandra Salerno, per tutti è untoccodizenzero.it, nata e cresciuta a Torino, adora andare alla ricerca di luoghi dove è possibile assaggiare la città sotto ogni forma.

"Ho viaggiato tanto in questi ultimi anni ma torno sempre qui, perché questa città mi completa. È la città dei tramezzini burro e acciughe e dell’insalata d’autore di Matteo Baronetto. Il bello è che una cosa non esclude l’altra."

Tre cibi che adori di Torino

I plin di Scannabue: perché è uno dei ristoranti dove mangio meglio, dove mi sento a casa, dove si percepisce il calore e la cura, il senso di ospitalità, dai proprietari ai camerieri in sala. E perché profumano di tradizione.

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La pizza al padellino: quella di Gino, in via Monginevro perché ci andavo con i miei quando ero piccola, perché è intrisa di ricordi e perché (con quella di Piero, che era in corso Trapani) è stata la prima pizza che ho mangiato. Non dimenticare di ordinare la farinata.

I cocktail: quelli di Leonardo Sergi al M.O.B, perché di cocktail ne ho bevuti una discreta quantità, ma quelli di Leo sono davvero speciali. Come il suo Margarita affumicato. Di solito faccio il bis.

Rimini

Veronica Frison, autrice del blog cucinopertescemo.it ha scritto di Rimini.

"Rimini e la Romagna sono famose nel mondo e identificabili con una sola cosa: la piadina. Un disco tondo, perfetto, che assomiglia a un sole quando è cotta, con quei piccoli crateri di bruciatino che vengono dal testo. Noi romagnoli però sappiamo che lungi dall’essere solo piadina e parsòt la cucina romagnola è una cucina semplice e genuina, e che per la sua felice posizione geografica è una cucina sia di terra che di mare. Un viaggio a Rimini e dintorni passa necessariamente dalla scoperta della tradizione gastronomica: qui molto più che in altre regioni d’Italia è ancora forte la conduzione familiare: due parole che associate e messe vicine suonano dolcissime. In tanti dei posti che vi farò scoprire in cucina ci sono ancora la mamma, la zia e la nonna a cucinare... sono queste donne che ogni giorno con i loro riti e con la loro dedizione scrivono le pagine della nostra cucina, una cucina grassa ma seducente come la Sangiovesa di Fellini.
"

Tre cibi che adori di Rimini?

I cappelletti: della pasta ripiena amo il fatto che "contenga", che fra due lembi di pasta sfoglia possa essere rinchiuso un segreto che solo a chi assaggia può essere svelato. Rimini è un po' così, una bellezza che va scoperta, il centro di una città meravigliosa che tenta di imporsi su un turismo che invece è prevalentemente balneare, un viaggio che presuppone una scoperta. Non ricordo la prima volta che ho mangiato i cappelletti in brodo, ma ricordo perfettamente il sapore del brodo: intenso, caldissimo... è il mio comfort food per eccellenza.Dove andarli a mangiare: dalla Mi Mama, a Rimini in centro. Sono fatti da una azdora che si chiama Bruna e vengono serviti e portati in tavola caldissimi, direttamente dalla pentola.

La piadina con i sardoncini e la cipolla: è l'essenza della romagnolità, ed è un cibo che definisco sempre "ignorante e ruspante", proprio come noi. I sardoncini sono il pesce povero per eccellenza, a Rimini da sempre insieme alle vongole (le poveracce) uno dei prodotti più pescati e più venduti. Si possono consumare sia marinati sia grigliati, con l'impanatura dei gratinati, scottati sulla "gradella", che da noi è la graticola. Una volta che avete mangiato una piada così, non potrete più baciare nessuno questo è chiaro, ma le endorfine che vengono messe in circolo, quelle non si possono spiegare. Dove mangiarla: dalla Lella, in via Covignano o dalla Lella al Mare se venite in estate.

Le tagliatelle con il ragù e i piselli: quando ero piccola mia nonna faceva le tagliatelle, e fatto tutta la "matassa" la srotolava mettendola vicino ai miei capelli, dicendo che erano bionde e belle come me. Ogni ristorante a Rimini fa le tagliatelle in casa, sarebbe un'eresia il contrario, ma i migliori e i veri pro ve le servono con il ragù con i piselli a parte, in una ciotolina, bello abbondante e fluttuante nell'olio. Il rito è smistarle un pochino, creare un nido in cui verranno messe, e poi adagiarci sopra con il cucchiaio il ragù con i piselli. Non ho ancora capito a trent'anni cosa sia la felicità, ma le tagliatelle con il ragù ai piselli ci si avvicinano abbastanza.

Barcellona

Stefania Talento, social media strategist, sul blog inandoutbarcelona.net
, nato 7 anni fa, ogni settimana racconta ristoranti, eventi, bar della città catalana.

"Con Barcellona è stato amore a prima vista: per le sue stradine, così diverse da quartiere a quartiere, per i suoi mille locali in cui mangiare e bere e per le sue proposte più azzardate e originali di giovani imprenditori. Tutta questa bellezza e diversità ha più senso se condivisa con lettori internazionali, locali, ma soprattutto curiosi. "

Tre cibi che adori di Barcellona?

Seppie con polpette: può sembrare uno strano accostamento, ma a Barcellona e nella cultura gastronomica catalana sono molto comuni i piatti mare e montagna, come per esempio, il pollo con i gamberoni. A me piacciono tantissimo e non posso dire diversamente dato che è stato il primo piatto che mia suocera ha preparato la prima volta che mi ha conosciuto. 
Se vuoi provarlo, nel ristorante Pollería Fontana, lo fanno come in casa.


Croquetas con Jamón: esistono mille versioni delle crochette con prosciutto crudo, ma la mia preferita è quella con tanto prosciutto e poca besciamella. In passato "las croquetas" erano un piatto povero e tradizionale, oggi invece rivivono una nuova fase in cui sono considerate una delicatessen e non più un piatto economicissimo.
 Nonostante tutto un afterwork con croquetas prolunga la sensazione di felicità. 

Provale de Extra Bar e Bar del Pla.

Arroz Negro con frutti di mare: è un piatto tipico di Barcellona e delle meravigliosa Costa Brava. Non confonderla con una una paella, anche se viene servito nello stesso tegame, perché il soffritto è diverso e la vera paella è con coniglio e verdure, non con pesce.
Viene sempre servito con salsa di aglio e olio (ali i oli) però se non sei amico dell'aglio, meglio evitarla perché ha un sapore davvero intenso.
 Per me el "arroz negro" è sinonimo di weekend, quando, con estrema calma, ci si vede con gli amici alle tre del pomeriggio per pranzare. 

Se vuoi provarne una molto buona, vai da Restaurante Tragamar (fuori Barcellona), Barraca, Manà 75 o Xiringuito Escribà.