A lungo è stato erroneamente considerato un comportamento patologico, complice anche una sorta di morale becera e bigotta. Da ormai qualche tempo però si sa, almeno nella comunità scientifica, che la masturbazione è una pratica sessuale sana, e che porta anche diversi benefici, sia nelle persone di sesso biologico maschile che femminile. Qualche anno fa a Fanpage la dottoressa Maria Claudia Biscione dichiarava: «La masturbazione è un atto liberatorio. Migliora l'umore, scarica le tensioni, aiuta a contrastare lo stress. Inoltre favorisce il rilassamento aiutandoci a dormire meglio ed è un toccasana anche per lenire i dolori nella fase premestruale». Una studio recente ha fatto ancora più luce sugli effetti positivi dell'autoerotismo, cercando anche di mettere in ordine la storia sua storia alla ricerca delle sue origini più antiche. Cosmopolitan racconta quello che gli studiosi hanno scoperto.

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Storia e benefici della masturbazione

Secondo uno studio condotto dagli antropologi della University College di Londra, pubblicato a giugno 2023 sulla rivista Proceedings of The Royal Society B., la masturbazione avrebbe origini lontanissime e, oltretutto, vantaggi evolutivi. Una conclusione a cui il team di professionisti è arrivato, come si legge su Wired, esaminando il più grande set di dati sulla masturbazione dei primati (quasi 400 fonti, tra cui 246 articoli pubblicati e 150 questionari compilati da primatologi). Da questo materiale gli studiosi sono riusciti a tracciare la distribuzione di questa pratica fra i primati, concludendo che con tutta probabilità la masturbazione fosse presente già nell'antenato comune fra gli esseri umani e le scimmie. La ricerca si proponeva poi di stabilire perché questo atto si fosse evoluto negli animali, sia nei maschi che nelle femmine. Dalle analisi sono emerse alcune ipotesi, fra cui quella della «selezione postcopulatoria», secondo cui masturbarsi può aiutare la fecondazione. Gli esperti hanno raccontato che la masturbazione (senza eiaculazione) può aumentare l'eccitazione prima del rapporto sessuale, e che quindi può essere utilizzata dai maschi, con lo scopo di eiaculare più velocemente, evitando così di non venire interrotti. La masturbazione con eiaculazione, dall'altro lato, consente invece ai maschi di eliminare lo sperma di «bassa qualità» lasciare quello migliore. I ricercatori hanno trovato poi prove a sostegno di un'altra ipotesi, quella del «contenimento dei patogeni», per cui la masturbazione nel maschio potrebbe ridurre il rischio di contrarre infezioni sessualmente trasmesse dopo il sesso.

Sulla masturbazione femminile

Se lo studio ha riscontrato il significato evolutivo della masturbazione negli esseri maschili, per quanto riguarda la sfera femminile, il materiale da studiare rimane poco chiaro. Questo non significa che non ci sia una correlazione tra evoluzione e masturbazione femminile, ma che gli studi pregressi che la descrivono sono davvero scarsi e frammentati, rendendo così complesso il raggiungimento di una conoscenza contemporanea. Matilda Brindle, l'autrice dello studio, conclude però che: «I nostri risultati aiutano a far luce su un comportamento sessuale molto comune, ma poco compreso, e rappresentano un progresso significativo nella nostra comprensione delle funzioni della masturbazione. Onnipresente in tutti i primati e praticata in cattività e in natura in entrambi i sessi, la masturbazione fa parte del repertorio di comportamenti sessuali sani». Sarebbe ora, quindi, di rompere tutti quei tabù che nel 2024 ingabbiano ancora l'autoerotismo femminile, e iniziare a raccontare la masturbazione come una pratica valida anche per le donne.