Aiutare è ormai priorità di tutti davanti a una guerra che sta solo potenziando la sua escalation e non accenna a fermarsi. La situazione in Ucraina peggiora, con pochi spiragli di luce e pace. Uno stallo che è difficile da guardare senza sentire lo stimolo a fare qualcosa di concreto per aiutare chi è rimasto sotto le bombe, chi è fuggito da casa sua e si ritrova senza niente in un paese straniero, chi ha perso qualcuno o ha amici e parenti in prima linea a combattere. Anche le famiglie reali europee non sono rimaste inermi. Dall'alto del loro privilegio economico, direbbero alcuni, non avrebbero potuto fare altrimenti. C'è un fondo di verità in questa affermazione, ma ciò che conta ora è il risultato: la diffusione di messaggi di pace, le ingenti donazioni, persino l'aiuto diretto nei fronti di accoglienza possono fare la differenza.

Sarah Ferguson, duchessa di York ad esempio ha scelto di volare in Polonia con la sua fondazione Sarah's Trust per accogliere in prima persona i rifugiati che stanno raggiungendo, stremati, i rifugi sorti in queste settimane di guerra.

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Sarah è il primo membro di una famiglia reale - anche se non fa parte del gruppo ristrettissimo dei senior royals è pur sempre madre delle principesse Eugenia e Beatrice di York - a raggiungere i confini ucraini per ascoltare gli ospiti dei centri di accoglienza e dare una mano concreta. Un primo passo lo aveva fatto raccontando storie della buona notte sul suo canale YouTube Story time With Fergie and Friends, per confortare i piccoli ucraini fuggiti dalle loro case, spesso lasciando i padri a combattere al fronte.

Il re Filippo del Belgio e sua moglie Mathilde hanno invece annunciato che apriranno le porte di tre residenze di proprietà della Royal Donation per alcune famiglie ucraine arrivate nel paese. Sono appartamenti già destinati al supporto di nuclei in difficoltà che saranno utilizzati per chi è stato colpito da questa emergenza.

E i britannici? La news dell'importante donazione della regina Elisabetta a una onlus britannica che supporta la causa ucraina ha confermato l'interesse della royal family a mostrare impegno pubblico. Lo hanno fatto anche William e Kate di Cambridge e in diversi modi: prima sono stati all'Ukrainian Cultural Centre per parlare con i volontari che organizzano le spedizioni con generi di prima necessità per i fronti di guerra; poi con simboliche scelte di look da parte di Kate Middleton hanno espresso solidarietà e vicinanza al popolo ucraino.

Anche se silenzioso, rimane un sostegno di grande impatto diplomatico e politico in un contesto che non sempre permette libertà di espressione, soprattutto su temi così importanti e controversi come una guerra. Le parole più forti in diverse occasioni pubbliche le ha però usate il principe Carlo, che non si è nascosto dietro i protocolli diplomatici definendo l'attacco della Russia «inconcepibile».

Non basta per fermare l'escalation di violenza, ma di certo l'impegno attivo di persone con grande visibilità come quella dei royals europei - a prescindere dalle motivazioni - può fare grande differenza su sensibilizzazione e raccolte fondi, due cose di cui c'è disperato bisogno.