Il principe Harry tornerà nel Regno Unito il prossimo 8 maggio per un evento dedicato ai suoi amati Invictus Games, i giochi paralimpici che ha fondato nel 2014. Un impegno improrogabile che lo riporterà lì dove tutto è iniziato, a Londra, in un periodo davvero difficile per la sua famiglia: re Carlo, riapparso in pubblico il giorno di Pasqua, sta combattendo contro un tumore e così anche la cognata Kate che venerdì 22 marzo, sconvolgendo il mondo, ha annunciato in un video di aver iniziato un percorso di chemioterapia. Mentre i cronisti americani continuano a chiedersi se il ritorno in patria di Harry condurrà a una riappacificazione tra lui e il fratello William, i royal expert britannici stanno analizzando la situazione con toni più cinici. E con un unico punto interrogativo: Meghan Marke ci sarà, o rimarrà in California con i figli per evitare di accendere nuovamente il fuoco della discordia?

Sul ritorno di Harry a Londra ci sono grandi speranze

Sperare in una riconciliazione tra i fratelli Windsor sembra più un'utopia che una reale possibilità, almeno stando ai resoconti dei giornalisti britannici. Il tumore di Kate Middleton, malattia che ha sconvolto il mondo e rimesso in discussione i già fragili equilibri della monarchia britannica attualmente al centro di uno dei periodi più complessi che si sia mai trovata ad affrontare nell'ultimo secolo, non aiuterà William e Harry a riavvicinarsi: anzi, secondo alcune fonti riportate dal Daily Mail, oggi il drama Sussex, per i principi del Galles, è diventato «un problema di serie B».

E il nodo Meghan, che compare nella lista degli ospiti dell'evento londinese di maggio ma non ha ancora dato conferma di effettiva partecipazione, è diventato più un sottofondo fastidioso che una questione da risolvere. Oggi Kate e William hanno ben altre gatte da pelare. I problemi con i cognati americani non sono più un problema: c'è in ballo la salute - forse la vita stessa - della principessa del Galles, 42 anni, alle prese con una diagnosi terribile.

Le parole di Harry durante un'intervista rilasciata in Canada per promuovere proprio gli Invictus Games oggi sembrano più una flebile speranza che un'eventualità. «Amo la mia famiglia. L'aver avuto la possibilità di salire su un aereo e andare a trovare mio padre è una cosa che mi rende grato», aveva raccontato citando il viaggio a Londra all'indomani della scoperta della diagnosi di tumore di re Carlo. «Penso che tutte le malattie, tutti i dolori, possano riportare una famiglia a riavvicinarsi». Se questa regola non scritta varrà anche per la famiglia Windsor, solo il tempo potrà dircelo.