Fin dall’antichità non solo le donne, ma anche gli uomini si dipingevano le unghie. E anche oggi le unghie colorate e nail art stanno lentamente tornando a piacere anche agli uomini. Di questo tema si parla nel terzo episodio de "La Ricerca della Bellezza", la serie prodotta da Tatatu in collaborazione con Hearst e con la partecipazione di Valentina Debernardi, Creative Beauty Director Hearst Digital & Senior Beauty Editor Harper's Bazaar, e Michela Motta, caporedattore beauty di Elle, che indaga a 360° sul mondo del beauty e del benessere. Per scoprite la storia e le nuove tendenze della nail art maschile, passiamo la parola agli esperti.

Come si è evoluta ed è cambiata la nail art maschile

“Nelle civiltà antiche sia uomini sia donne si dipingevano le unghie. La discriminante non era il genere, assolutamente, quanto la casta, la classe sociale. I guerrieri mesopotamici si tingevano le unghie con una polvere di minerali e lo scopo era quello di intimorire il nemico. Quindi erano uomini che si dipingevano le unghie. In Cina durante le varie dinastie, gli uomini si dipingevano e si coprivano le unghie con delle protezioni metalliche dorate oppure costituite da gusci di tartarughe, come elemento decorativo e protettivo nei confronti delle lamine”, spiega Veronica Eredi, beauty editor. “Il primo grande spartiacque di genere si ha con il Cristianesimo, ma anche soprattutto in epoca Vittoriana. Durante gli anni della Regina Vittoria si comincia a fare una distinzione di genere, a dare proprio suggerimenti estetici. Quindi le donne dovevamo occuparsi e prendersi cura delle unghie con una miscela di aceto e di limone che andava a schiarire e purificare la lamina. Gli uomini semplicemente non dovevano farlo. Poi nel corso del Novecento furono soprattutto le rockstar uomini a utilizzare lo smalto. Anche se ricordo un dipinto dei primi del ‘900 di Egon Schiele, un autoritratto dove lui ha le unghie dipinte di bianco. E così anche gli artisti nella musica nel corso del ‘900. Penso a Kurt Cobain negli anni ’90, agli Aerosmith o Mick Jagger: tutti si coloravano le unghie. Questa usanza adesso è diventata abbastanza popolare e diffusa anche fra gli uomini e credo lo sarà sempre di più, portata avanti sia dai Maneskin che da Harry Styles, che ha creato la sua linea di smalti”.

I pregiudizi sulla nail art maschile

“Mi dispiace che vengono pochi ragazzi, perché mi piacerebbe tantissimo far di più le unghie a loro. Purtroppo c’è ancora molto pregiudizio sui ragazzi con le unghie fatte. E mi dispiace perché soprattutto nell’epoca che stiamo vivendo secondo me è molto importante esprimere sé stessi”, dice Letizia Scotelli aka Unghie Supreme, nail artist. A raccontare la sua esperienza è anche Gabriel Dello Preite, direttore generale presso Nailbar.“Inizialmente avevo disagio ad andare in giro con una nail art sulle mani. Magari andavo a prendere mia figlia a scuola, vedevo che gli altri genitori mi notavano, mi guardavano le mani. O andavo a parlare con il commercialista e l’avvocato e avevo sempre gli occhi puntati. Poi nel mio caso ho capito che era una pubblicità, quindi era un modo per dire quello che facevo e per incuriosire chi avevo di fronte. Purtroppo non tutti hanno la fortuna di lavorare nel settore delle unghie, e quindi poi affrontare con la stessa serenità che ho io ormai nel mostrare le mie unghie e nel comunicare con le mani. Non per forza tutti devono avere le unghie smaltate o colorate, ma chi sente questa necessità, chi ha piacere di farlo, non deve pensare alle conseguenze o alle etichette. Il mio messaggio è quello di osare. Non fatevi influenzare da quello che potrebbero pensare le altre persone che non vi conoscono”.

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