Il 19 gennaio, sui profili social di Amici è stato pubblicato un video che racconta il percorso alimentare di Petit, pupillo della squadra di Rudy Zerbi.

Nel video si vede il cantante napoletano circondato dai suoi compagni mentre cerca di seguire le regole di un percorso nutrizionale studiato per lui: sarebbe stato il ragazzo, dopo Natale, a decidere di intraprendere questo cammino con l'aiuto della fidanzata Marisol, anche lei concorrente di Amici 2023.

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Anziché scatenare l'empatia degli spettatori, il video in realtà ha aperto un grosso dibattito sul diet talk, ovvero sul modo in cui parliamo di diete, peso e corpi che spesso, anche in modo inconsapevole e interiorizzato, è intriso di grassofobia e opposizione nei confronti del cibo. Gli stralci del video di Petit, più che motivazionali, sono stati intesi come gag sulla dieta derisorie e poco costruttive, anzi, addirittura deleterie per gli spettatori da casa. I commenti degli utenti, sia su X (ex Twitter) sia su Instagram, puntano sul fatto che il percorso alimentare del cantante, la pressione dei compagni che, senz'altro in modo affettuoso e innocente, stanno cercando di spronarlo a seguire le indicazioni del nutrizionista, il modo in cui questo viaggio è stato presentato dalla produzione con un montaggio ironico e leggero, rifletta in realtà un modo sbagliato di parlare di alimentazione e benessere.

«Bella dis-educazione alimentare...come far venire l'ossessione per il cibo», ha scritto un utente. Un'altra ha risposto «trigger warning per chi ha sofferto di disturbi alimentari. Sono stata male a vedere questo video». Infine c'è chi ha scritto «Dovreste smetterla di tormentare questo ragazzino e usarlo come riempitivo prendendolo in giro su quello che mangia, non fa ridere».

Il problema non sembra essere tanto il percorso alimentare in sé - presumibilmente costruito insieme a un professionista - ma il fatto che Petit sembri forzato a seguirlo, o, almeno, non più convinto della scelta. Iniziare a mangiare bene, soprattutto quando è previsto un deficit calorico per la perdita di peso (qualsiasi sia la motivazione per cui si intraprende un percorso come questo), è quasi sempre frutto di un viaggio, spesso interiore, in cui chiamare in causa il rapporto con il cibo e il modo in cui si è solidificato nella prima infanzia e nell'adolescenza. Insomma, iniziare un percorso nutrizionale è una cosa molto soggettiva, che non andrebbe mai giudicata o tarata sul proprio sentire o sulle proprie esperienze e segue tempi e modi diversi a seconda dell'individuo. I commenti sotto al video di Petit rimarcano soprattutto il fatto che il modo in cui si parla del ragazzo e della sua volontà di mangiar bene è troppo ironico, superficiale e derisorio: quello che poteva essere un messaggio positivo - mangiar bene per stare bene, senza eccessi o troppe restrizioni e accompagnati da un professionista - è diventata una gag poco divertente, un trigger warning per chi ha sofferto di DCA o ha sempre vissuto un rapporto tormentato con il cibo.