Il vaginismo è una disfunzione sessuale che colpisce moltissime donne. Ma di cosa si tratta realmente, e perché può diventare un problema serio? Bisogna sempre ricordarsi che il vagissimo comporta anche una condizione psicologica che può comportare una serie di difficoltà, tra cui problemi di penetrazione. Capiamo meglio cos’è questa condizione, e come riprendere in mano le redini della propria vita sessuale.

Che cos’è il vaginismo?

Quando si parla di vaginismo ci si riferisce a una condizione parafisiologica. Chi ne soffre non riesce ad avere un rapporto sessuale completo: i muscoli intorno alla vagina si contraggono, in maniera involontaria e riflessa. Questo impedisce al pene, o a qualsiasi altro corpo esterno, di entrare. Le origini del disturbo sono di carattere psicologico, e spesso dopo la diagnosi la donna subisce un ulteriore colpo sotto questo punto di vista: la maggior parte delle volte prendere atto della malattia non è semplice, e si finisce per rifiutare tale condizione. Ciò comporta il protrarsi del fastidio, in quanto non si fa nulla per correggerlo o trovare rimedio. Non bisogna confondere il vaginismo con la vulvodinia, patologia cronica di cui ci ha spesso raccontato Giorgia Soleri (la fidanzata di Damiano dei Måneskin). Quando si parla di vaginismo si fa riferimento alla contrazione involontaria dei muscoli vaginali, una reazione alla paura della penetrazione. La vulvodinia invece è caratterizzata da un dolore perlopiù cronico, avvertito nella zona dell’introito della vagina. Due disfunzioni sessuali dell’apparato femminile, che però hanno cause e sintomi differenti.

Vaginismo o vaginite? Le differenze

Il vaginismo nasce da un malessere psicologico, mentre la vaginite è un’infiammazione vaginale. Si manifesta con bruciore e prurito, e nei casi più gravi anche secrezioni bianche o giallastre. Il proliferare dei batteri o un lungo ciclo di antibiotico possono essere cause della vaginite, che si verifica quando l’ambiente vaginale si altera. Spesso questi due disturbi vengono confusi, perché i sintomi sono simili: in entrambi i casi si avverte fastidio e dolore durante i rapporti sessuali. La natura però delle disfunzioni è differente, così come il trattamento e la cura.

Vaginismo: sintomi da non sottovalutare

Ma come ci si rende conto di soffrire di vaginismo? Il primo campanello d’allarme è proprio il dolore, dovuto alla contrazione spastica dei muscoli vaginali. Le pareti della vagina, normalmente molto elastiche, si irrigidiscono e si chiudono. Questo spasmo si verifica nel momento in cui viene introdotto nella vagina un oggetto esterno, per questo ci si accorge del fastidio più che altro durante i rapporti sessuali o le visite ginecologiche.

Quali sono le cause del vaginismo?

Questa disfunzione può avere diverse cause, tutte di natura psicologica. Traumi e violenze sessuali sono al primo posto, ma il vaginismo può insorgere anche in seguito a esperienze spiacevoli durante il sesso (soprattutto riguardanti il primo rapporto). Delle volte è solo un’alterata percezione del proprio corpo e delle proprie emozioni a scatenare il disturbo.

Difficoltà di penetrazione, cause anatomiche

La vagina è un canale muscolare elastico, collegato alla cavità uterina. In particolare connette la cervice uterina (o collo uterino) con la vulva. La vagina dà anche sostegno all’ultimo tratto delle vie urinarie: sopra l’orifizio vaginale c’è lo sbocco dell’uretra. La sua principale funzione quindi è di sorreggere ciò che le sta intorno, e di condurre liquidi al di fuori del corpo (come l’urina, ma anche il ciclo mestruale per esempio). Al tempo stesso permette la risalita dello sperma verso l’utero, al fine di fecondare l’ovulo. Insomma il suo è un ruolo chiave, che non riesce a svolgere per il meglio quando si soffre di vaginismo. Contraendosi e barricandosi al mondo esterno, la vagina non può espletare le sue principali funzioni.

Come superare il dolore durante la penetrazione?

Non c’è una terapia medica per il vaginismo: specialisti e dottori non possono prescrivere una cura farmacologica per aiutare chi soffre della disfunzione. In questi casi un approccio di origine psicoterapeutico è altamente consigliato. Nel lungo periodo si può eliminare il fastidio, risolvendo ovviamente il problema a monte.

Vaginismo, rimedi e cure

L’unico modo di far sparire il dolore, e tornare a praticare sesso senza pensieri o dispiaceri, è capire ed elaborare la causa del disagio. Dietro al vaginismo c’è sempre un evento irrisolto, che comporta una chiusura totale (anche fisica) verso il sesso. Lavorare sul disturbo significa anche sciogliere ansie e paure legate alla sessualità, correggendo una serie di comportamenti paralleli che contribuiscono a rendere la vita quotidiana sempre meno serena e spensierata. Purtroppo spesso le donne non si sottopongono a cure per il vaginismo, in quanto non accettano la natura psicologica di questo disagio.

Rimedi temporanei contro il vaginismo

Per alleviare il dolore si possono adottare una serie di metodi, da non sostituire al trattamento psicologico, ma che possono aiutare nel percorso di guarigione. Usare dei prodotti lubrificanti può essere una soluzione, così come prediligere posizioni che facilitano la penetrazione. I preliminari diventano fondamentali, per permettere alla vagina di lubrificarsi e per far rilassare la donna che soffre di vaginismo. Quando il dolore è insopportabile, un po’ di ghiaccio darà immediato sollievo. In ogni caso, per evitare l’insorgere di ulteriori fastidi, è consigliabile seguire una corretta igiene intima prima e dopo ogni rapporto sessuale. La terapia, anche di coppia se necessario, si conferma comunque l’unica arma a disposizione contro un problema complesso come il vaginismo.