I trend su TikTok seguono schemi tutti loro, a volte semplicemente parte una nuova ossessione e iniziano a moltiplicarsi i video senza apparente motivo. A volte si tratta di un argomento che molte persone sentono vicino, altre volte è qualcosa che fa arrabbiare. Sicuramente non è ben chiaro perché l'hashtag #gatekeep abbia superato le 229mila visualizzazioni. I TikTokers sono ossessionati dal concetto di "gatekeeping": lo spiegano, lo commentano, lo criticano. Forse perché è quanto più distante possibile dallo spirito stesso della piattaforma, quindi è una questione che incuriosisce e i creator vogliono spiegarlo.

tiktokView full post on Tiktok

Ma cosa significa "gatekeeping"? Indica l'atto di tenere chiuso un cancello o una porta e quindi, a livello metaforico, di bloccare l'accesso a delle informazioni o di filtrarle in modo che arrivino solo parzialmente all'interlocutore. La TikToker @sabrina.cinoman.brier, ad esempio, ha pubblicato un video virale che ironizza sull'amica che tiene segreto tutto: il suo pigiama è molto carino, ma purtroppo era l'ultimo nel negozio non ha nemmeno senso che ti dica dove l'ha comprato.

In pratica chi fa gatekeeping ci tiene a preservare la propria unicità o il proprio status evitando di divulgare informazioni agli "outsider". Non sai come si chiama questa canzone? Forse non sei un vero fan della band. Ti piace il mio profumo? Peccato non ricordo proprio il nome. Vorresti sapere dove ho comprato questa giacca? È vintage. Sì, è fastidioso e forse lo è ancora di più quando il gatekeeping avviene a livello intellettuale perché, ad esempio, c'è chi è contrario a mescolare cultura alta e cultura bassa (e se guardi Temptation Island non puoi anche amare Godard) o chi sostiene che gli influencer non possano occuparsi di arte o filosofia (non sono cose di cui parlare online!!) o ancora che, se ti piace la moda, non hai credibilità nel discutere di finanza.

Tutto ruota attorno all'esclusività, al mantenere formalmente una posizione che si dà per socialmente acquisita. Ma a TikTok questo deve evidentemente sembrare molto "da boomer". La Gen Z è abituata a condividere, a testare venti eyeliner per poi urlare al mondo qual è il migliore senza remore, in modo che tutti i follower lo comprino esattamente uguale. Fanno eccezione gli episodi di appropriazione culturale: in quel caso è un altro discorso, sottolinea una TikToker con un video da 159mila visualizzazioni. Ma a quanto pare, per la GenZ, ci vuole ben altro per sentirsi unici. O forse, semplicemente, nell'era dei trend ripetuti all'infinito, essere virali significa proprio essere copiabili, ripetibili, accessibili.