Immaginati una stanza con al centro una enorme pecora di cartone, completamente ricoperta di zucchero filato: allunghi una mano e ne mangi un po', sfilandolo dolcemente come se fosse una lana zuccherosa. L'ultima moda dello street food coreano è il cotton candy artistico, filato a forma di qualsiasi cosa purché sia color pastello, morbida e oversize come queste maxi corolle da passeggio o i simpatici coniglietti col musetto imbronciato.

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Per assaggiarli l'indirizzo giusto è Myeong-dong, la strada dello shopping dove troverai un chioschetto dietro l'altro, da cui si levano profumi dolci e salati che ti daranno le vertigini. Ma solo se sei una vera foodie, altrimenti la zaffata d'aglio cotto misto a zucchero caramellato e olio fritto ti faranno venire il voltastomaco. Cerca di superare lo shock iniziale e avventurati in questo girone infernale, che custodisce il meglio che la cucina di strada coreana può offrire.

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courtesy NETFLIX

Il profeta pop di questa tradizione, contaminata in salsa fusione, è David Chang, chefstar americana di origini coreane: la sua famiglia si è trasferita negli USA circa mezzo secolo fa, perciò lui è cresciuto in una cucina che puzzava perennemente di cavolo fermentato (il mitico kimchi), ma con i riferimenti gastronomici degli USA negli anni 80: cereali per colazione, hamburger da fast food, bevande gassate come se non ci fosse un domani.

Su Netflix trovi un paio di documentari interessanti per capire il personaggio, uno è il mitico The Mind of a Chef, narrato da Anthony Bourdain, e l'altro, uscito da poco, è Ugly Delicious, dove Chang esplora la cucina street di tutto il mondo, facendo paragoni improbabili (il tortellino modenese con il dim sum cinese) e costringendo la sua simpatica mamma a cucinare i piatti tipici coreani per il pranzo del Ringraziamento, di fronte alle telecamere.

In un paio di scene della docuserie, David e sua moglie, anche lei di origini asiatiche, si alzano all'alba per cucinarsi una bella ciotola di noodle in brodo per colazione: questione di abitudini, che stanno per espatriare anche da questa parte dell'oceano. Prima che diventi cool, anche tu devi sapere tutto sul K-food!

Hotteok

Un pancake dolce, ripieno di zucchero di canna, noci e semi di girasole. Lo mangi passeggiando, avvolto in una velina o dentro un bicchiere di carta, facendoti una specie di sorriso di zucchero ogni volta che lo addenti. È delizioso!

Bbopkki

Difficile da scrivere, con tutte queste doppie, facilissimo da fare: questo lecca-lecca tradizionale coreano è fatto solo con zucchero caramellato, sciolto in un pentolino, con un pizzico di bicarbonato di sodio.

Chapssaltteok

Parenti dei mochi giapponesi, in Corea questi micro tortini di riso vanno alla grande con dentro una fragola fresca, o con un ripieno di crema di fagioli rossi. Mastica bene, perché si appiccicano ovunque!

Bungeo-ppang

Il "pane pesce rosso" una specie di waffle a forma di pesciolino ed è un tipico dolcetto invernale coreano, ripieno di pasta di fagioli rossi, che in tutto l'oriente è una specie di Nutella: la adorano e si trova ovunque, ha anche una consistenza abbastanza simile, leggermente più pastosa. Puoi trovarli ripieni anche di crema pasticcera o di cioccolato.

Gamja Hot Dog

Il cugino con gli occhi a mandorla del corn dog americano, è un wurstel infilzato in uno stecco, ricoperto di puré di patate e rotolato in una copertura croccante di patate fritte. Per finire una spruzzata di ketchup o maionese, o entrambi! Una bomba calorica.

Ojingeo-twigim

I calamari fritti vanno alla grandissima in Corea: i chioschetti di Seoul li vendono accartocciati come fossero un cuoppo, se ti viene nostalgia di casa devi assolutamente ordinarne una porzione e per un attimo non ti sentirai dall'altra parte del mondo (solo finché non sale l'aglio!).

Gyeran-ppang

Detto anche egg bread (pane d'uovo), è una fettina di pane sofficissimo con dentro un uovo intero. Immaginati una versione hard core del sofisticato croque madame. Morbido, caldo, un vero comfort food!

Tteokbokki

Sembra un piatto di garganelli (o nella migliore delle ipotesi di gnocchi) al sugo di pomodoro, invece sono cilindretti di riso che navigano in una salsa rossa piccante. In alternativa provali fritti su un bastoncino. In Corea li troverai ovunque, non si può sfuggire a questi piccoletti!

Gimbap

Hai nostalgia del sushi? Tranquilla, in Corea c'è la versione locale che ricorda un maki roll, con riso al vapore ripieno di verdure crude o marinate, uovo o surimi, avvolte in un'alga nori e nella pellicola (quest'ultima non si mangia, ovviamente), affastellati contro un vetro. Supera la resistenza culturale e tuffati!

Jjinmandu

Detti anche Mandu, sono i classici raviolini che trovi ovunque appena ti sposti un millimetro a est, con nomi diversi a seconda del paese che ne rivendica la paternità: jiaozi in Cina, gyoza in Giappone, pieroghi in Russia. In Corea sono ripieni di verdure e carne o pesce, agliatissimi, fatti al vapore o alla griglia.

Jajangmyeon

A una prima occhiata possono sembrarti spaghetti al nero di seppia, ma appena li assaggi sentirai un ricordo di anatra alla pechinese. Questi noodle sono letteralmente inondati da una salsa di fagioli di soia neri, maiale stufato, verdure e tantissime spezie. Da passeggio li servono in una piccola ciotola, da mangiare rigorosamente con le bacchette. Poco pratico, molto gustoso!

Dak-kkochi

In Corea qualsiasi cosa sia edibile può essere infilzata su un bastoncino di legno. È il caso di questi saporiti spiedini di pollo e verdure, marinati e grigliati, serviti con una salsa dolciastra piccante.