Dire di no non è mai stato di moda. Ci hanno insegnato che chi dice «sì» è visto positivamente, come una persona propositiva, entusiasta, volenterosa. Cos'è questa storia di dire «no», invece? Sei sicuro di potertelo permettere? Succede soprattutto quando si parla di opportunità lavorative, ma anche in campo sentimentale sembra valere la stessa regola, purtroppo. In un mercato del lavoro come quello italiano dove trovare un buon posto è una botta di fortuna e tenerselo ancora di più, chi siamo noi per poter dire no? Così diciamo sempre di sì, il contrario di quello che fa Rachel McAdams. Stando una recente intervista su Bustle, pare che l'attrice a Hollywood sia famosa per i suoi «no».

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Effettivamente, così come ha recitato in ruoli indimenticabili, ne ha rifiutati molti altri. Ha detto «no» a film come Casino Royale, Iron Man, Il diavolo veste Prada, Mission: Impossible III e Get Smart. Parti non da poco. E non l'ha fatto per snobismo, più per difesa dei propri limiti personali, una cosa di cui si parla tanto (i famosi "boundaries") ma che si pratica poco. Dopo una rapida ascesa a Hollywood («Mi è sembrato che accadesse tutto un po' da un giorno all'altro»), McAdams si è presa delle lunghe pause. Nel 2006 si è trasferita in Canada, suo Paese di origine e si è presa del tempo con la famiglia. «Rachel è molto fiduciosa in ciò in cui crede e nell'essere in grado di allinearsi con la sua bussola interiore», racconta a Bustle sua sorella Kayleen McAdams, «ci possono essere momenti in cui fai cose per le quali potresti non essere pronto. Accetti un lavoro che non è esattamente adatto a te perché senti delle pressioni esterne. Rachel ha un forte senso interiore di sé e una convinzione davvero forte che il mondo funzionerà come deve».

Una volta doveva farsi fotografare da Annie Leibovitz con Scarlett Johansson e Keira Knightley. Quando è arrivata, ha scoperto che le altre due attrici avevano accettato di posare nude. Lei non si sentiva a suo agio, ha detto di no e ha lasciato il set. Eppure anche McAdams ammette che rifiutare delle opportunità non è facile. «Mi sono sentita in colpa per non aver sfruttato le opportunità che mi venivano offerte, perché sapevo di essere in una posizione davvero fortunata. Ma sapevo anche che non erano del tutto compatibili con la mia personalità e con ciò di cui avevo bisogno per restare sana di mente», spiega a Bustle. «Ci sono stati sicuramente alcuni momenti di ansia in cui mi chiedevo se stavo semplicemente buttando via tutto, e perché lo stavo facendo. Ci sono voluti anni per capire cosa stavo facendo a livello intuitivo».

rachel mcadams ci insegna a dire "no" nella nostra carrierapinterest
Gabe Ginsberg//Getty Images
McAdams con Abby Ryder Fortson alla presentazione del nuovo film Are You There God? It’s Me, Margaret

Eppure, come fa notare il Guardian, i ruoli da lei rifiutati o non erano granché o si sono poi adattati ai loro interpretati (pensiamo ad Anne Hathaway ne Il Diavolo veste Prada). Dire «no» può essere un modo per affermare il proprio modo di essere, per procedere al proprio ritmo, per difendere i propri bisogni, per plasmare la propria storia. I «no», spiega McAdams, «mi hanno davvero aiutata a sentirmi potenziata. Mi hanno aiutata a sentire che avevo un po' di controllo. E penso che in un certo senso mi abbiano permesso di entrare in altre porte». «Ci sono sicuramente cose che vorrei aver fatto», ammette, «Ma faccio un passo indietro e dico, "Chi ha detto sì era la persona giusta per quella cosa"».