#Touchyourboobies, #escile, #selfcheck, #freethenipple, usate l'hashtag che preferite ma fatelo: controllate il vostro seno. Ottobre è il mese della prevenzione dei tumori al seno ed è fondamentale continuare a parlarne dato che, secondo l'AIRC, nel 2020 sono stati diagnosticati 55.500 nuovi casi. Come fare, però? Sempre secondo l'AIRC la prevenzione è fondamentale e passa in primis attraverso la visita al seno svolta da un ginecologo almeno una volta l'anno, indipendentemente dall'età (prendete appuntamento, vi vediamo che state procrastinando!). «È importante che le donne si sottopongano a mammografia a partire dai 40-45 anni e che aderiscano alle campagne di screening mammografico» spiega il Dottor Corrado Tinterri Direttore della Breast Unit di Humanitas, «Per quelle più giovani è importante la valutazione ecografica consigliabile dai 30 anni in poi insieme a una valutazione senologica clinica, in particolare per chi ha avuto familiari con tumore al seno». Detto questo - e preso appunti - c'è un'altra buona abitudine che non dobbiamo dimenticare: l'autopalpazione. Anche se non è sufficiente, è un ottimo punto di partenza e per questo abbiamo raccolto qui per voi tutto quello che dovete sapere: non avete più scuse.

instagramView full post on Instagram

Dove

L'autopalpazione non richiede altro che 1) il vostro seno, 2) le vostre mani. Potete quindi svolgerla dove volete (anche sotto la doccia o a letto), ma, come spiega Tinterri sul sito web di Humanitas, l'ideale è farlo davanti allo specchio in modo da poter osservare con attenzione il seno per conoscerlo e identificare eventuali cambiamenti o anomalie. Va fatta prima in piedi (tenendo le braccia distese, alzate e sui fianchi per osservare delle anomalie) poi in posizione sdraiata, quando il seno si distende ed è più facile “sentire” in profondità.

prevenzione tumori al seno guida all'autopalpazionepinterest
Yifei Fang//Getty Images

Come

«L’autopalpazione», spiega lo specialista, «parte dal seno in senso circolare, con debole pressione, e dal seno si passa verso il cavo ascellare». Con il braccio alzato bisogna "massaggiare" con la mano il seno spostandosi circolarmente in modo da analizzare tutta la superficie. Bisogna continuare anche nella zona sotto l'ascella sempre cercando di individuare eventuali noduli come delle "palline". «È importante verificare che non ci siano perdite di sangue, ritrazioni del capezzolo e monitorare la presenza di eventuali ‘palline ingrossate’» spiega ancora Tinterri. Lo scopo è conoscere il proprio seno in modo da segnalare al medico eventuali noduli, alterazioni della forma del capezzolo (in fuori o in dentro), perdite da un capezzolo solo (se la perdita è bilaterale, come spiega l'AIRC, il più delle volte la causa è ormonale) e cambiamenti della pelle (come una buccia d'arancia localizzata) o della forma del seno stesso.

Quando

Quando avete tempo, ma «L’autopalpazione andrebbe praticata dopo il ciclo mestruale, quando il seno è più morbido e meno dolente» spiega il dottor Tinterri. L'ideale, poi, sarebbe a scadenze regolari anche una volta al mese, non ci si mette tanto tempo!

Perché

C'è bisogno di ripeterlo? Allora ripetiamolo: perché la prevenzione è importante, come lo è conoscere bene il proprio corpo in modo da poterne osservare i cambiamenti. Certo non è l'attività più piacevole del mondo e a volte può causare un po' di dolore. Inoltre non tutto quello che si "scopre" con l'autopalpazione è necessariamente allarmante, ma è importante comunque parlarne con il proprio medico per verificare che sia tutto ok!

Headshot of Elisabetta Moro
Elisabetta Moro

Nata a Padova, vivo tra Londra e Milano. Dopo la laurea in Giurisprudenza, mi sono specializzata in Studi di Genere con un Master in Women’s Studies nel Regno Unito. Oggi scrivo di attualità, costume e pop culture, focalizzandomi in particolare su tematiche legate al femminismo, alle questioni di genere e ai diritti civili.