La statistica lancia un dato allarmante: una ragazza adolescente su quattro è autolesionista, quindi c'è la possibilità che tra le tue amiche ce ne sia una in difficoltà. Ecco alcune cose da sapere per aiutarla.

5 regole d'oro per farle sentire che ci sei

Scoprire che un’amica si fa del male può essere traumatico: il primo impatto può lasciarti spiazzata, che sia lei a confidartelo o tu a scoprirlo, direttamente o perché ha lanciato segnali sul suo Finstagram. Se hai il sospetto che la tua amica sia autolesionista, ricordati prima di tutto che sta attraversando un momento di grande disagio.

Non giudicarla

Cerca di farle sentire che le sei vicina e che può contare su di te: gli amici esistono per quello! Non farla sentire in colpa perché il suo comportamento ti fa soffrire: ricorda che qui stiamo parlando di lei, è lei che si sente male, quindi devi sforzarti di mettere da parte come fa sentire te. Ovvio, ci soffri, ma immagina come soffre lei se è arrivata a un gesto così estremo.

Ascoltala

Lasciala parlare: abbiamo una sola bocca e due orecchie per questo! Ascolta più di quanto le parli, anzi non è necessario che tu le dica nulla. Semplicemente ascoltare e permetterle di tirare fuori il macigno che ha dentro è già un grandissimo aiuto.

Comprendila

È normale che tu non capisca perché mai la tua amica si del male volontariamente: il tuo istinto di conservazione funziona bene. Il suo invece è messo a dura prova dal malessere che sta vivendo, come se un cortocircuito l’avesse disinnescato.

Non darle ultimatum

Anche le parole possono ferire. Non chiederle di smettere minacciando di non esserle più amica, per “darle una scossa”. Questo atteggiamento non funziona e non farebbe altro che farla sentire respinta, ferendola ancor di più. Ripeti questo mantra: comprensione, comprensione, comprensione!

Non rinforzare il suo comportamento

Farle pensare che tagliarsi o ferirsi sia cool, un gesto di ribellione un po’ punk, non è assolutamente una buona idea.

Le parole giuste da usare

Non trovi le parole giuste per farle sentire che le sei vicina? Ecco qualche suggerimento…

“Quello che stai vivendo è terribile, ma io ci sono. Conta sempre su di me”

“Grazie di avermi confidato come ti senti, ti voglio bene!”

“Sapere che stai soffrendo mi spezza il cuore, amica mia!”

“Vorrei aiutarti, in qualsiasi modo: cosa posso fare per farti stare meglio?”

... e quelle da evitare

Ci sono frasi che possono farla stare ancora peggio: nelle tue intenzioni magari vorresti tirarla su di morale, o minimizzare quello che sta provando, ma ricordati che la tua amica è in un tunnel. L’autolesionismo è la spia di un disagio molto più profondo. Meglio non dirle frasi come queste.

“Su con la vita! Le cose non vanno poi così male…”

“Va tutto bene, hai un sacco di amici, non hai motivo di essere infelice…”

Passa all'azione!

Il supporto morale è importante, ma puoi fare anche qualcosa di concreto per aiutarla a stare meglio.

Non lasciarla sola. Passare troppo tempo in solitudine è molto rischioso per chi si fa del male da solo. Mentre è con te, con le altre amiche, a scuola o al lavoro, è meno probabile che trovi il tempo e il modo di ferirsi. In alcuni casi c’è chi si nasconde in bagno per tagliuzzarsi o riesce a farlo senza dare troppo nell’occhio stando seduta alla scrivania, come Maggie Gyllenhaal nel film Secretary. Starle fisicamente vicina, oltre che moralmente, può aiutare.

Proponile di fare uno sport insieme. L’attività fisica è un ottimo antidoto alla depressione perché produce endorfine e tiene la mente impegnata. E c’è un altro aspetto: mentre sta correndo, nuotando o camminando in montagna con te, non penserà a farsi del male.

Regalale un libro. Ci sono ottimi libri scritti da psicologi sull’autolesionismo, ma anche saggi di mindfulness e meditazione che ti aiutano a vedere le cose sotto un’altra luce. Ecco alcuni titoli scelti dalla redazione:

  • Autolesionismo. Come smettere di farsi del male, di Walter Vandereycken e Laurence Claes
  • L'autolesionismo nell'era digitale, di Maura Manca
  • Un urlo rosso sangue, di Marilee Strong
  • Donne che si fanno male, di Dusty Miller
  • Prendi in mano la tua vita, di Bernard Roth
  • Vivere momento per momento, di Jon Kabat-Zinn
  • Il delfino, di Sergio Bambarén

Incoraggiala a parlarne. Con i suoi genitori e con un professionista che la possa aiutare a uscirne nel modo giusto. Tu sei un’amica, non uno psicologo, e non è una tua responsabilità “salvarla da se stessa”. La cosa più semplice da fare, per iniziare ad aprirsi, è chiamare un numero di supporto psicologico e iniziare a parlarne. Ti segnaliamo il numero verde di Charlie Telefono Amico 800 863 096 (gratuito, da fisso o mobile, tutti i giorni escluso sabato e festivi dalle ore 19 alle 24).

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Gaia Giordani
WEB EDITOR
Copywriter e blogger della prima ora, divoro serie TV e nel tempo libero sforno muffin al cioccolato. Ho scritto da poco il mio primo romanzo. Cintura nera di karate. Ho un'insana passione per gli squali, una volta ne ho accarezzato uno. 99% digital, 1% human.