Ogni 19 secondi nel mondo una donna riceve una diagnosi di tumore al seno: sono 260mila diagnosi all'anno. Nell'arco della vita succederà a una donna su otto: una roulette russa che colpirà qualcuno che ami, che sia tu o qualcuna delle tue amiche. Ok, queste sono le brutte notizie, hanno occupato solo un paio di righe. Adesso arrivano le buone notizie: oggi il tumore al seno è uno dei più curabili e la diagnosi precoce aumenta esponenzialmente le possibilità di sconfiggerlo.

Sostenere la ricerca scientifica e sensibilizzare sull'importanza dell'autopalpazione (uno dei modi, ma non l'unico, che ti permette scoprirlo nelle fasi iniziali) è quello che stanno facendo tantissime aziende impegnate nel sociale, tra cui Stella McCartney con la sua linea di lingerie, reclutando come volto di questo importante messaggio una donna che ha avuto il cancro al seno ed è sopravvissuta: Sofia Vergara, testimonial della linea di intimo Rose Romancing, è una delle moltissime donne che l'hanno vissuto sulla loro pelle.

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Conoscere il proprio corpo, amarlo e celebrarlo è un messaggio che sposiamo in pieno. E visto che queste iniziative non servono solo a fare notizia o a vendere un reggiseno, ma anche a finanziare la ricerca e a ricordarci di tenere sempre alta la guardia, ne approfittiamo per darti qualche dritta su come prenderti cura del tuo seno, volergli bene e contemporaneamente verificare il suo stato di salute. Ecco tre buone abitudini da prendere subito!

Fai l'autopalpazione

L'AIRC consiglia di fare l'autopalpazione una volta al mese, dai 20 anni in poi. Per non dimenticartene prendi un appuntamento con la prevenzione e segnalo in agenda (un bell'appuntamento ricorsivo su iCal e ti togli il pensiero!). Puoi farla sotto la doccia o distesa sul letto a pancia in su, con un braccio sopra la testa, premi delicatamente coi polpastrelli su tutta la superficie della mammella, dalla base allo sterno, fin sotto l'ascella a caccia di asperità: se senti un nodulo prenota subito una visita dal ginecologo.

Fatti controllare dal ginecologo

Una volta all'anno dovresti fare una visita ginecologica di routine: approfittane per farti controllare il seno. Un bravo "gine" lo fa senza che tu glielo chieda, ma se dovesse dimenticarsene ricordaglielo. E poi magari, consiglio spassionato, trova uno specialista più attento alla prevenzione: i ginecologi specializzati in senologia o oncologia in genere sono molto scrupolosi, visto che lavorano ogni giorno a stretto contatto con la realtà del tumore al seno. Se hai già fatto una mammografia o un'ecografia mammaria porta sempre i referti alle visite ginecologiche in modo che lo specialista le inserisca nella tua scheda paziente e possa tenerne conto nelle visite successive. E non aver timore a raccontare tutti i "comportamenti" del tuo seno: se lo senti particolarmente teso, o gonfio, o noti qualcosa di strano, fallo sempre presente al ginecologo.

Limita i fattori di rischio con la prevenzione

Uno stile di vita poco sano aumenta le probabilità di contrarre il tumore al seno: fumo, alcol, un lavoro sedentario, poco movimento fisico, un'alimentazione scorretta con poca frutta e verdura e tanti grassi animali sono tutti fattori che, a lungo andare, potrebbero predisporti. Ci sono già fattori che non puoi controllare, come la genetica che gioca un ruolo chiave: l'AIRC stima che il 5%-7% delle persone che sviluppano il tumore al seno siano portatrici del gene BRCA1 e BRCA2. Se in famiglia tua mamma, tua nonna, tua cugina o tua sorella hanno avuto un tumore al seno, il tuo fattore di rischio è maggiore rispetto a quello di chi non ha ereditarietà per questo tipo di tumore, perciò la prevenzione per te è ancora più importante!

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Gaia Giordani
WEB EDITOR
Copywriter e blogger della prima ora, divoro serie TV e nel tempo libero sforno muffin al cioccolato. Ho scritto da poco il mio primo romanzo. Cintura nera di karate. Ho un'insana passione per gli squali, una volta ne ho accarezzato uno. 99% digital, 1% human.